Il picco nelle regioni del Sud. L’impatto economico sul Servizio sanitario nazionale è enorme: 2,4 miliardi l’anno e 2,7 milioni di posti letto occupati per infezioni correlate all’assistenza
Ogni anno oltre 35mila persone in Europa muoiono a causa di infezioni provocate da microrganismi resistenti agli antibiotici. In Italia i decessi sono circa 12mila, un dato tra i più alti dell’Unione.
In Italia l’uso degli antibiotici è superiore del 10% alla media europea, con picchi nelle regioni del Sud, nonostante una riduzione del 5,1% registrata nel 2024. L’impatto economico sul Servizio sanitario nazionale è enorme: 2,4 miliardi l’anno e 2,7 milioni di posti letto occupati per infezioni correlate all’assistenza.
Secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), ogni anno nell’Ue 4,3 milioni di persone contraggono almeno un’infezione durante la degenza ospedaliera: un paziente su 14, ogni giorno.
Resistenze in aumento
Molte delle infezioni oggi risultano più difficili da trattare perché un microrganismo su tre è resistente agli antibiotici più importanti. Anche nelle strutture di assistenza a lungo termine il quadro è delicato: il 3% dei residenti sviluppa almeno un’infezione legata all’assistenza sanitaria.
Una nota positiva arriva dai 9 nuovi antibiotici attivi contro le infezioni multiresistenti, inseriti nel 2025 nel Fondo dei farmaci innovativi.
La “pandemia silente”
Il presidente dell’Aifa, Robert Nisticò, definisce l’antibiotico-resistenza «una pandemia silente» e sottolinea che l’Italia, pur mostrando qualche segnale di miglioramento, «resta tra le realtà più critiche». Serve un approccio globale One-Health, che integri uso appropriato dei farmaci in ambito umano, veterinario e zootecnico, insieme a nuove ricerche – soprattutto indipendenti.
L’appello dell’Aifa
L’Agenzia Italiana del Farmaco, che in occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici si illumina di blu, ricorda il proprio impegno nella sensibilizzazione e nell’innovazione: dall’app Aifa Firstline alla nuova campagna di comunicazione in arrivo con il ministero della Salute, fino alla collaborazione con clinici, Regioni e territorio.









