Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva la risoluzione Usa su Gaza con 13 voti a favore. Il via libera apre alla forza internazionale per la stabilizzazione e al piano di pace per la Striscia
Fumata bianca al Palazzo di Vetro: con 13 voti a favore e le sole astensioni di Cina e Russia, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che accoglie il piano di pace di Donald Trump per Gaza.
Il testo autorizza la creazione di una forza internazionale di stabilizzazione, composta in gran parte da Paesi musulmani, incaricata di disarmare Hamas e mettere in sicurezza l’enclave palestinese.
L’ambasciatore Usa Mike Waltz ha definito il voto «di portata storica», aprendo la strada alla fase due del piano: dopo tregua, scambio prigionieri e ritiro parziale dell’Idf, ora inizia il capitolo più complesso.
LEGGI Il giorno della liberazione: lacrime e gioia a Israele e Gaza
Trump: “Nella storia dell’Onu”
Il presidente americano ha commentato su Truth Social definendo la risoluzione «un successo globale» e ringraziando uno ad uno i membri del Consiglio di Sicurezza, oltre a Qatar, Egitto, Emirati, Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania, che hanno sostenuto il passaggio.
«Sotto la mia presidenza – ha detto Trump – gli Usa continueranno a portare risultati e a costruire una pace duratura».
Per facilitare l’astensione di Mosca e Pechino, il testo è stato modificato: ora prevede che tutti gli Stati del Consiglio possano partecipare al Board of Peace, incarico che durerà fino al 2027, e cita esplicitamente la possibilità di un percorso verso la statualità palestinese in presenza di riforme dell’Autorità Palestinese.
La regione spinge, Hamas e Israele criticano
A sostenere l’ok al testo è stata la quasi totalità dei Paesi arabo-musulmani, oltre alla stessa Autorità Palestinese, che ha rafforzato il fronte favorevole.
Durissime invece le reazioni: Hamas denuncia «un passo pericoloso verso la tutela straniera» e respinge qualsiasi clausola di disarmo. Netanyahu, sotto pressione dei suoi ministri più a destra, ribadisce il «no» a uno Stato palestinese e ripete che Gaza sarà smilitarizzata «con le buone o con le cattive».
La tensione resta altissima in Cisgiordania, dove i coloni hanno ingaggiato violenti scontri con la polizia israeliana contro l’evacuazione dell’avamposto illegale di Tzur Misgavi.











