Sotto la Casa del Jazz riemerge il mistero sulla scomparsa del magistrato Paolo Adinolfi. Si scava nella galleria legata all’ex proprietà di Enrico Nicoletti: ipotesi di resti, armi, soldi e nuovi retroscena sulla Banda della Magliana e sui cold case italiani
Alla Casa del Jazz nessuna ripercussione sul calendario degli eventi musicali. “Stasera è in programma un concerto e si svolgerà tutto come previsto”, ha dichiarato Raffaele Ranucci, amministratore delegato di Musica per Roma, presente agli scavi (che riprenderanno lunedì) sotto la Casa del Jazz, lasciando Villa Osio. Il concerto è quello di Hakan Basar Trio. Eppure ciò che si cerca da giorni sotto il terreno sul quale sorge l’ex sontuosa dimora di Enrico Nicoletti – ritenuto il “cassiere” della Banda della Magliana – è il corpo del magistrato Paolo Adinolfi, scomparso il 2 luglio 1994. E non solo.
L’ipotesi è che possa esserci altro nella galleria sotterranea tombata da circa 30 anni, situata nei pressi della villa, o meglio della sua dependance, un tempo proprietà di Nicoletti, poi sequestrata e restituita alla cittadinanza romana e non solo.
Armi, soldi, resti umani: tutte le ipotesi
C’è chi ipotizza che lì sotto ci siano armi (avvenne anche in luogo istituzionale, quando il 27 novembre 1981 viene scoperto l’arsenale della banda della Magliana in un deposito del Ministero della Sanità) soldi, preziosi e persino altri resti umani, addirittura quelli di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana scomparsa a Roma nove anni prima di Adinolfi, il 22 giugno 1983.
I figli di Adinolfi sul posto
Stamattina sul posto – presidiato da carabinieri, Guardia di finanza e polizia che stanno seguendo le operazioni – sono arrivati anche i figli di Paolo Adinolfi (nella foto in alto). Lorenzo e Giovanna Adinolfi hanno raggiunto il luogo in cui, dopo una video ispezione per individuare il punto esatto in cui focalizzare le ricerche, è entrata in azione una ruspa, lasciando poi intorno alle 11 il complesso a ridosso di via Cristoforo Colombo.

La scomparsa del 1994
L’attesa non è una delle tante e riporta alla cronaca nomi e vicende che fanno parte della storia di questo Paese, oltre che della Capitale.
Quando Paolo Adinolfi sparì, in quell’estate del 1994, si parlò – attraverso due inchieste – di perdita della memoria, di un malore, di una sparizione volontaria, persino di una vita parallela, fatta di conti segreti e ballerine brasiliane. Indagini che non portarono ad alcuna soluzione e che fecero di lui, come di Emanuela Orlandi, “solo” una persona scomparsa in circostanze misteriose.
Gli incarichi delicati del magistrato
In realtà il magistrato, sparito nel nulla ad appena 52 anni, dopo essere uscito dalla sua abitazione in via della Farnesina a Roma senza farvi più ritorno, era diventato da appena venti giorni consigliere della Corte di Appello di Roma dopo molti anni passati alla sezione fallimentare e, due giorni dopo la sua sparizione, sarebbe dovuto andare a Milano per riportare al pm Nocerino documenti riguardanti investimenti miliardari che avrebbero fatto capo ad alcuni appartenenti ai Servizi coinvolti in molti reati, dalla bancarotta fraudolenta, al peculato, al falso, alla compravendita fittizia di immobili. Indagini in carico per competenza alla Procura di Perugia e tutte archiviate.
Fiscom, Ambra assicurazioni e Nicoletti
In particolare, tra le piste seguite negli anni, anche quella del fallimento Fiscom e della Ambra Assicurazioni, di cui Adinolfi si era occupato. Nel primo caso, ad essere condannato fu proprio Enrico Nicoletti, morto il 3 dicembre 2020 a Villa Mafalda, a Roma, e le cui proprietà non vengono indicate solo oggi come possibile “sepoltura” del magistrato.

Un “imprenditore” – dichiarò il giudice Otello Lupacchini nell’immediatezza della morte di Nicoletti – che “porta con sé molti segreti. Nel primo caso, ad essere condannato fu proprio Enrico Nicoletti, morto il 3 dicembre 2020 a Villa Mafalda, a Roma, e le cui proprietà non vengono indicate solo oggi come possibile “sepoltura” del magistrato. Un “imprenditore” – dichiarò il giudice Otello Lupacchini nell’immediatezza della morte di Nicoletti – che “porta con sé molti segreti. Era il collettore di più mondi criminali, con collegamenti indubbi con la politica”. Uno dei pochi, d’altronde, a morire in un letto d’ospedale, anzi di clinica, al contrario di molti suoi ex amici/nemici della Banda, rimasti uccisi, alcuni molto giovani, in strada, vittime molto spesso del “fuoco amico” di sodali e “fratelli” d’affari diventati improvvisamente feroci avversari.
Perché non si scavò prima?
Perché non si scavò prima in quel terreno oggi sotto indagine? “Già 29 fa anni la Procura di Perugia voleva andare lì sotto – dichiara l’ex giudice Guglielmo Muntoni, ora presidente dell’Osservatorio sulle politiche per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma, che ha dato avvio a questa nuova ricerca – ma non c’erano i soldi”.
Perché si scava oggi? “Magari potessi dare pace all’angoscia della famiglia Adinolfi, ma tutto nasce da un progetto di una galleria per coltivare funghi – è la risposta per certi versi inverosimile di Muntoni – Ho portato avanti un progetto di Confcooperative per il recupero della galleria che potrebbe essere adatta per la coltivazione di funghi. Sapevo che lì c’è una galleria tombata da trent’anni. E così ho proposto di vedere cosa c’è dentro”.

Retroscena e speranze di verità
Retroscena, misteri, omissioni e speranze di verità, tra fatti vecchi e nuovi. E la famiglia di Paolo Adinolfi che oggi è di nuovo sulle pagine di cronaca. Aspetta, seppure chiedendo rispetto e riserbo, di sapere. Insieme a molte altre famiglie, tra cui quella di Emanuela Orlandi.
Insieme al Paese e soprattutto insieme a una città come Roma che ringrazia per quel Parco sequestrato alla criminalità e dedicato a dell’ottima musica, ma che su quel cancello attende, come i familiari delle numerosissime vittime i cui nomi sono incisi sulla targa all’entrata della villa, senza sapersi rassegnare all’archiviazione dei tribunali, né a quella di una storia, di molte storie irrisolte, che riguardano tutti.










