Il Tribunale di Parigi ha detto sì alla libertà vigilata per l’ex presidente francese, era detenuto dal 21 ottobre per il caso dei finanziamenti libici
Nicolas Sarkozy torna libero. Il Tribunale di Parigi ha detto sì alla libertà vigilata per l’ex presidente francese, detenuto dal 21 ottobre nel carcere di La Santé, in attesa dell’appello nel processo sui presunti finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007.
“Non vi è alcun rischio di occultamento di prove, pressioni o collusione” e quindi la sua ”detenzione non è giustificata”. Tra le limitazioni previste dalla sorveglianza giudiziaria disposta per l’ex presidente c’è il divieto di lasciare la Francia. La Corte ha anche vietato all’ex capo dell’Eliseo di contattare il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, che gli aveva fatto visita in carcere il 29 ottobre.
Secondo la Procura, “l’estrema gravità dei fatti e la dimensione della pena” non influiscono sulla decisione sulla libertà vigilata, che deve basarsi “unicamente sui criteri dell’articolo 144 del Codice di procedura penale”, ossia il rischio di inquinamento delle prove o di contatti con altri imputati. Il 25 settembre il tribunale di primo grado aveva disposto la detenzione a causa della “gravità eccezionale” della condanna a cinque anni di reclusione (due dei quali sospesi).
Il settantenne Sarkozy, presidente dal 2007 al 2012, è il primo ex capo di Stato dell’Unione europea a essere incarcerato dopo una condanna per corruzione e finanziamenti illeciti.
Le parole di Sarkozy
Durante l’udienza, Sarkozy ha respinto ancora una volta ogni accusa:
“Non ho mai avuto l’idea folle di chiedere al signor Gheddafi qualsiasi finanziamento. Mai riconoscerò qualcosa che non ho commesso.” L’ex presidente ha parlato con voce rotta, definendo il carcere “duro, estenuante, un incubo”. “Non avrei mai immaginato di arrivare a 70 anni per conoscere la prigione”, ha aggiunto.

Nicolas Sarkozy lascia intorno alle 15 il carcere parigino di La Santé, dove era detenuto da 21 giorni dopo la condanna a cinque anni di reclusione per il caso dei fondi libici. L’ex presidente della Repubblica è uscito a bordo di un’auto con i vetri oscurati, scortata da motociclisti della polizia.










