La giudice Ketanji Brown Jackson sospende l’ordinanza che imponeva all’amministrazione di coprire l’intero importo dei buoni pasto. Una vittoria del presidente Usa nello scontro sullo shutdown
Ieri la giudice Ketanji Brown Jackson, prima donna afromericana a far parte della Corte suprema degli Stati Uniti (fu proposta dall’ex presidente Joe Biden nel 2022), ha temporaneamente sospeso l’ordinanza emessa il 6 novembre dal giudice distrettuale John McConnell nel Rhode Island – sulla base di una causa intentata da una coalizione di città, gruppi religiosi e organizzazioni non profit contro il governo – che avrebbe imposto all’amministrazione Trump di coprire l’intero importo dei buoni pasto per decine di milioni di americani a novembre.
La richiesta di emergenza dell’amministrazione Trump alla Corte Suprema è arrivata poche ore dopo che il Dipartimento dell’Agricoltura aveva comunicato agli Stati che stava lavorando per conformarsi alla sentenza di finanziamento completo del programmaLa decisione della Corte è un punto a favore della Casa Bianca nella battaglia legale scatenata dallo shutdown del governo che ha paralizzato l’amministrazione e bloccato alcuni programmi di assistenza come questo, il più grande programma anti-fame del Paese.
Il programma Snap e il rischio per milioni di americani
Il risultato immediato è che il Dipartimento dell’Agricoltura non dovrà onorare l’ordinanza del tribunale del Rhode Island che imponeva il trasferimento di 4 miliardi di dollari al programma di assistenza alimentare entro la fine della giornata.
La sospensione, sebbene temporanea, rischia di lasciare senza aiuti milioni di cittadini americani che vivono in condizioni di indigenza e dipendono dallo Snap – Supplemental Nutrition Assistance Program – per garantire l’accesso al cibo.
Il programma è in stallo da ottobre, quando i funzionari avevano annunciato che i beneficiari non avrebbero ricevuto i pagamenti per novembre per mancanza di fondi. Due giudici federali avevano poi stabilito che l’agenzia doveva almeno erogare benefici parziali, ma la risposta dell’amministrazione è stata lenta e parziale.
Il giudice McConnell aveva accusato la Casa Bianca di agire “in modo arbitrario e capriccioso”, ricordando che “le persone sono rimaste senza soldi per troppo tempo”.
Stati divisi e proteste dem
Prima della decisione della Corte Suprema favorevole a Trump, diversi Stati – tra cui New York, Kansas, Pennsylvania e Oregon – avevano già iniziato a erogare i sussidi completi ai propri residenti. La governatrice democratica del Kansas, Laura Kelly, ha dichiarato:
«In conformità con l’ordinanza del tribunale e dopo aver ricevuto le indicazioni dal Dipartimento dell’Agricoltura Usa, il Kansas ha inviato l’intero sussidio Snap di novembre a tutti i cittadini aventi diritto. La maggior parte sono bambini, anziani o persone con disabilità che faticano a mettere da mangiare nei loro piatti».
La decisione della Corte ha scatenato la rabbia dei democratici in tutto il Paese, che accusano Trump di trasformare l’assistenza alimentare in una leva politica. «Trump ha lottato per questo obiettivo. Non gli importa se milioni di americani soffrono la fame», ha dichiarato la governatrice di New York Kathy Hochul..











