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Mamdani, quando il sindaco disse no a Harry Potter per sua madre

Oggi è sindaco di New York, ma a 14 anni convinse la madre Mira Nair a rifiutare la regia di Harry Potter e il Calice di Fuoco: “Molti possono fare Harry Potter, solo tu puoi girare L’Omonimo”. La scelta cambiò il destino di entrambi


Zorhan Mamdani, sindaco di New York, nel 2004 aveva appena 14 anni prese una decisione azzardata. Convinse sua madre, la regista Mira Nair, a dire no a Harry Potter.

In quei giorni, la Warner Bros le aveva proposto di dirigere il quarto capitolo della saga di Harry Potter, Il Calice di Fuoco, dopo il successo planetario del film di Alfonso Cuarón. Nair, celebre per Salaam Bombay!, Mississippi Masala e Monsoon Wedding, stava però già preparando un progetto personale: L’Omonimo – The Namesake, tratto dal romanzo di Jhumpa Lahiri.

Mamdani: “Tanti possono fare Harry Potter”

“Non sapevo che fare – ha raccontato Nair – così chiesi consiglio a mio figlio Zorhan. E lui mi disse: ‘Mamma, molti bravi registi possono fare Harry Potter, ma solo tu puoi girare L’Omonimo’”. La regista ha spiegato che la proposta arrivò in un momento difficile: “Avevo appena perso mia suocera, che era stata una madre per me. Quella perdita, dovuta a un errore medico, mi aveva travolta. Mi sono immersa nel romanzo della Lahiri, che parla proprio della tristezza di perdere un genitore in una terra straniera”.

Il successo di L’Omonimo

Nair rifiutò l’offerta e si immerse nel film che sentiva più suo. “Fu una liberazione”, ha detto. Harry Potter e il Calice di Fuoco uscì nel 2005 diretto da Mike Newell (Quattro matrimoni e un funerale), mentre L’Omonimo, con Irrfan Khan e Kal Penn, debuttò nel 2006 (2007 in Italia) tra gli applausi della critica. “Il desiderio di radici di questi indiani della classe media, sradicati e spaesati, dona al film una profonda tensione emotiva, un sottotono malinconico che accompagna l’opera senza mai scadere nel melodramma”, scrisse il New York Times.

“Io, producer del nuovo sindaco

Anni dopo, alla vigilia della vittoria elettorale di suo figlio, Mira Nair si è definita “la producer del nuovo sindaco”. Un modo affettuoso per riconoscere che quel dialogo tra madre e figlio, cominciato quando lui era un adolescente davanti a un’offerta di Hollywood, aveva già tracciato il segno di due carriere parallele: una dietro la macchina da presa, l’altra destinata alla guida di una delle città più complesse del mondo.

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