Colpito da una bici lanciata dai Murazzi nel 2023, era rimasto tetraplegico. Due anni dopo si è laureato in Medicina a Torino: «Non sono mai stato solo, questa è la mia rinascita»
Si è laureato in Medicina e Chirurgia a Torino Mauro Glorioso, il giovane palermitano rimasto tetraplegico dopo essere stato colpito nel gennaio 2023 da una bici lanciata dai Murazzi del Po.
“È stata una delle scelte più difficili della mia vita ma ho avuto il privilegio di avere intorno persone speciali che mi hanno permesso di superare tutto questo”.
Glorioso, che al momento dell’incidente frequentava il quinto anno di Medicina, ha attraversato mesi di depressione, riabilitazione e studio interrotto, per poi riprendere il percorso accademico con tenacia.


Il neolaureato ha discusso una tesi sperimentale sull’utilizzo della TAC nell’infarto del miocardio, dal titolo “Valutazione della funzione biventricolare tramite CCT in pazienti con recente STEMI”, giudicata meritevole di pubblicazione. Nella tesi Glorioso ha integrato anche l’uso dell’intelligenza artificiale come strumento di supporto alla diagnosi.
“Questa laurea non è solo un titolo ma la conclusione di una fase della mia vita e l’inizio di un’altra”.
Il supporto dell’Università
Dopo l’incidente, l’Università di Torino aveva concesso a Glorioso di proseguire gli studi a Palermo, grazie a un progetto condiviso con l’ateneo siciliano. “È stato un lavoro di squadra tra docenti, tutor e servizi di supporto che ha trasformato una sfida in un esempio”, ha dichiarato il professor Umberto Ricardi, presidente della commissione di laurea. Durante la cerimonia di proclamazione alle Molinette di Torino, Mauro ha ringraziato i professori e i colleghi “per avermi insegnato a diventare medico non solo didatticamente, ma soprattutto umanamente”.
“La felicità è sapersi adattare”
Nel dialogo con i giornalisti, Glorioso ha mostrato una serenità sorprendente: “Sono felice, anche se la felicità è la parte più difficile che esista. L’uomo riesce ad adattarsi a tutto e, anche nei momenti peggiori, ci sono momenti positivi”. Sul processo ai cinque giovani condannati per tentato omicidio, tra cui Sara Cherici, ha commentato: “Mi sono distaccato. La giustizia deve fare il suo corso. Io ho altre cose a cui pensare”.









