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Disabili legati, picchiati e sedati: l’orrore nella cooperativa di Cuneo

Sono gli 21 indagati nell’inchiesta sulla cooperativa “Per Mano”. Arrestata la direttrice Bernardis e la coordinatrice Cescon. Le accuse: maltrattamenti, violenza privata, sequestro di persona e frode nelle pubbliche forniture


Disabili legati, picchiati, lasciati per ore senza mangiare o essere cambiati: è quanto emerge dall’inchiesta sulla cooperativa sociale “Per Mano” di Cuneo, dove gli ospiti – tutti con disabilità gravi – sarebbero stati maltrattati e sedati con farmaci somministrati da personale non qualificato. Le accuse ipotizzate sono maltrattamenti, violenza privata, sequestro di persona e frode nelle pubbliche forniture.

L’indagine, condotta dalla Procura di Cuneo e dai Carabinieri, ha portato all’arresto della direttrice Emanuela Bernardis e della coordinatrice Marilena Cescon, già coinvolte in una precedente inchiesta per fatti analoghi tra il 2014 e il 2019. Sono stati disposti anche quattro arresti domiciliari e undici divieti di avvicinamento. In totale, gli indagati sono ventuno, quattro dei quali restano a piede libero.

“Abbiamo potuto vedere registrazioni aberranti”, ha dichiarato il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei Carabinieri. “Gli ospiti erano in condizioni psicofisiche di assoluto disagio”, ha aggiunto il procuratore capo Onelio Dodero.

La cooperativa “Per Mano” è stata commissariata, mentre sono stati posti sotto sequestro preventivo anche la casa famiglia “Con Noi” e il nucleo residenziale “Stella Alpina”, strutture collegate alla stessa gestione.
L’operazione ha coinvolto circa 70 militari, compresi gli uomini del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) e dei Nas di Alessandria.

Le condizioni nella struttura

Le indagini, partite nel dicembre 2024, hanno documentato situazioni di degrado estremo: materassi bagnati di urina mai cambiati, ambienti sporchi, scarsa igiene e totale assenza di cure adeguate. In alcuni casi, i ragazzi – 18 in tutto, alcuni minorenni – sarebbero stati sedati con psicofarmaci “per tenerli tranquilli”, nonostante la somministrazione fosse compiuta da personale privo di abilitazione.

Frodi e carenze gestionali

Un ulteriore filone dell’inchiesta riguarda la frode nelle pubbliche forniture. L’Asl Cuneo 1 ha versato alla cooperativa oltre 1,4 milioni di euro tra il 2024 e il giugno 2025 per servizi di assistenza poi risultati inesistenti o gravemente carenti. “Abbiamo aggiunto la responsabilità amministrativa della cooperativa – spiega il procuratore Dodero – evidenziando anche una grave crisi economica interna, nonostante i finanziamenti pubblici ricevuti”.

Bernardis e Cescon erano già rinviate a giudizio per un precedente procedimento di maltrattamenti, sempre legato alla gestione di strutture per disabili. “Traditi dalle persone che li dovevano aiutare” – ha commentato amaramente il colonnello Piras – sintetizzando la portata di un caso che mette a nudo un sistema di abusi, incuria e sfruttamento ai danni dei più fragili.

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