L’imprenditrice di Pompei coinvolta nel caso Sangiuliano in una lettera a Bandecchi spiega: “Sono esausta, ma continuerò a credere nel nostro progetto politico”
Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei e candidata al Consiglio regionale della Campania con la lista “Dimensione Bandecchi”, ha annunciato il suo ritiro dalla competizione. La decisione arriva dopo la notifica di un secondo avviso di garanzia, ricevuto a poco più di un anno dal primo.
“È stata una notizia che mi ha profondamente ferita e sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario.”
Nella lunga lettera indirizzata al leader del movimento, Stefano Bandecchi, Boccia racconta di aver vissuto mesi difficili, segnati da tensione, ostilità e sofferenza personale. “Ho pagato un prezzo altissimo in termini di salute fisica e mentale — spiega — notti insonni, stress costante, alopecia, una condizione di prostrazione che mi ha minato nel profondo”.
La candidata afferma di voler fare un passo indietro “non solo per sé, ma per rispetto della squadra e del progetto politico”, per evitare che le sue vicende personali possano “offuscare il lavoro straordinario” del movimento.
“Ho visto un potere spietato”
Nel testo Boccia denuncia un sistema che, a suo dire, “difende i potenti e abbandona chi osa sfidarli”.
“Ho visto la mia vita privata violata e la mia dignità calpestata – scrive – mentre altri, protetti e tutelati, hanno potuto mentire impunemente”. Ricorda “la mattina di settembre” in cui la sua casa fu perquisita, un momento che definisce “indimenticabile e doloroso”, e aggiunge: “Cammino per strada e sento negli sguardi la confusione di chi non conosce la verità. Io ho scelto di non piegarmi, di disobbedire al silenzio imposto dal potere.”
“Una scelta di rispetto, non una resa”
Boccia conclude la lettera ringraziando Bandecchi per la fiducia e la difesa ricevuta, spiegando che la sua decisione è “un atto di rispetto verso il partito, la verità e la libertà”.
“La politica, quando è autentica, è un atto d’amore e di coraggio. Io continuerò a credere nel nostro progetto anche da fuori, perché rappresenta la possibilità concreta di cambiare un sistema che punisce chi osa essere libero.”










