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Boccia di nuovo indagata: sequestrati gli audio privati di Sangiuliano

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La Procura di Roma le contesta il reato di interferenze illecite nella vita privata, in concorso con un giornalista di una testata online


Maria Rosaria Boccia, già protagonista dell’affaire che nei mesi scorsi portò alle dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura, torna al centro di un’inchiesta giudiziaria.

La Procura di Roma le contesta il reato di interferenze illecite nella vita privata, in concorso con un giornalista di una testata online. Su richiesta dei pm, il gip ha disposto il sequestro preventivo e la rimozione dai social dell’audio di una conversazione privata tra Sangiuliano e la moglie, pubblicato sui profili dell’imprenditrice di Pompei e sul sito campano Anteprima24.

L’intervento, eseguito dai carabinieri, è parte di un nuovo procedimento avviato dopo un esposto dello stesso Sangiuliano, ex ministro e giornalista Rai.

Le accuse e le reazioni

Ieri sera ho subito l’ennesimo atto aggressivo del sistema – ha commentato Boccia –. Mi sono stati sequestrati di nuovo i messaggi e le registrazioni che Sangiuliano mi autorizzava a fare dopo avermi chiamato dal suo telefono. Materiale utile alla mia difesa contro la ‘famiglia’ Sangiuliano, che oggi scotta solo perché l’ex ministro teme la verità”. E aggiunge: “Come sembra emergere dalle inchieste, continua a fare pressioni per mettermi in cattiva luce”.

Sangiuliano dichiara di confidare nella magistratura. La testata Anteprima24 replica che “l’audio diffuso corrisponde a un servizio di Report andato in onda l’anno scorso” e che il giornalista indagato, Carlo Tarallo, “non è mai stato in possesso del frammento trasmesso nell’intervista”. “Sono allibito”, ha commentato Tarallo.

Il procedimento e le prossime udienze

Intanto, è fissata al 9 febbraio l’udienza del procedimento in cui Boccia è imputata per stalking, lesioni, interferenze illecite nella vita privata e diffamazione, sempre a seguito di un esposto di Sangiuliano. Dopo la chiusura delle indagini lo scorso luglio, i pm coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini hanno chiesto il rinvio a giudizio. Un capitolo dell’inchiesta riguarda anche le false dichiarazioni inserite nel curriculum con cui l’imprenditrice si era proposta per organizzare alcuni eventi.

Nel fascicolo figurano come parti offese Sangiuliano, la moglie e l’ex capo di gabinetto del ministero, Francesco Gilioli. L’indagine era nata da un esposto presentato poche settimane dopo il caso esploso per la mancata nomina di Boccia a consigliera del Mic: un episodio che provocò il terremoto politico culminato con le dimissioni di Sangiuliano, poi scagionato dalle accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.

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