La dichiarazione dell’esercito israeliano: “Sono stati colpiti decine di obiettivi terroristici in risposta alle violazioni di Hamas, l’Idf ha iniziato a far rispettare nuovamente la tregua”
Dopo un’ondata di attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza durante la notte e questa mattina, Israele ritiene nuovamente in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Lo affermano fonti militari al Times of Israel. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva affermato che “nulla” metterà a repentaglio il cessate il fuoco a Gaza, ma ha aggiunto che Israele “deve reagire” se i suoi soldati vengono uccisi.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ripristinato il cessate il fuoco a Gaza dopo aver effettuato una serie di attacchi. “A seguito di una serie di attacchi, in cui sono stati colpiti decine di obiettivi terroristici in risposta alle violazioni di Hamas, l’Idf ha iniziato a far rispettare nuovamente il cessate il fuoco”, ha affermato l’esercito.
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“Nell’ambito degli attacchi, l’Idf e l’Isa hanno colpito 30 terroristi che ricoprivano posizioni di comando all’interno delle organizzazioni terroristiche che operano nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto.
Uccisi 63 palestinesi, tra questi 24 sono bambini
Fonti mediche negli ospedali della Striscia di Gaza hanno reso noto questa mattina che 63 palestinesi, tra cui 24 bambini, sono stati uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani in corso contro case e tende di sfollati in varie parti della Striscia. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa.
Ieri sera, fonti mediche hanno annunciato che il bilancio delle vittime dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito a 68.531, la maggior parte dei quali bambini e donne, oltre a 170.402 feriti. Diverse vittime rimangono intrappolate sotto le macerie, con notevoli difficoltà per i soccorritori e le ambulanze nel raggiungerle.
L’episodio che ha fatto esplodere la crisi
Secondo l’Idf, ieri pomeriggio un soldato israeliano è stato ucciso nell’area di Rafah. La vicenda si inserisce nella polemica nata dalla consegna, da parte di Hamas, dei resti di un ostaggio che Israele sostiene fossero già stati recuperati in precedenza; per il governo si tratterebbe di una «messa in scena» e di una nuova violazione dell’accordo.

Pressioni interne e tono della risposta
La linea di governo si è irrigidita. Esponenti del governo di destra hanno chiesto una reazione forte: il ministro Itamar Ben Gvir ha invocato misure definitive contro Hamas, mentre altri componenti dell’esecutivo premono per il ripristino della sicurezza e per nuove misure in Cisgiordania. Secondo alcuni dirigenti, la possibilità di estendere le zone d’azione dell’Idf è sul tavolo. Su X Gvir ha annunciato l’intenzione di chiedere a Netanyahu “di arrestare di nuovo tutti i terroristi rilasciati nell’ambito dell’accordo” in Cisgiordania dove in mattinata la polizia israeliana aveva annunciato, tra l’altro, di aver ucciso tre palestinesi definiti membri di “una cellula terroristica”, in un raid dell’esercito nel villaggio di Kfar Kud, vicino a Jenin.
העובדה שחמאס ממשיך לשחק משחקים, ולא להעביר מיד את כל גופות החללים שלנו – היא כשלעצמה מעידה כי ארגון הטרור עדיין עומד על רגליו.
— איתמר בן גביר (@itamarbengvir) October 28, 2025
הגיע הזמן לשבור את הרגליים האלו אחת ולתמיד.
כעת אנחנו לא צריכים "לגבות מחיר מחמאס" על ההפרות.
אנחנו צריכים לגבות ממנו את עצם קיומו, ולהשמיד אותו…
I resti del 16esimo ostaggio
resti, riconsegnati lunedì sera come il sedicesimo ostaggio restituito, si sono poi rivelati essere quelli di Ofir Tzarfati, rapito il 7 ottobre 2023 e morto in prigionia, il cui corpo era stato già recuperato dall’Idf in parte nel dicembre dello stesso anno, in parte a marzo 2024. Uno strazio per la famiglia che, ha raccontato, è costretta a “riaprire la sua tomba per la terza volta”.
La consegna dei resti di Tzarfati ha indignato Israele anche per aver inscenato il suo ritrovamento, ingannando anche la Croce Rossa. I media locali hanno diffuso il video ripreso da un drone dell’esercito in cui si vede un gruppo di uomini trascinare il corpo da un edificio a una buca nel terreno scavata nel terreno nel quartiere Shejaiya di Gaza City. I tre che sembrano incappucciati ricoprono poi il corpo di terra, prima con le pale e poi un escavatore, per poi fingere di scoprirlo per la prima volta davanti alla Croce Rossa chiamata per recuperarlo.

La controreplica di Hamas
Hamas ha intanto lanciato la sua rappresaglia, fermando l’annunciata consegna, prevista in serata, del corpo di un altro rapito, accusando il nemico di aver violato “per primo” i termini dell’accordo, rompendo la già fragile tregua. Tregua che l’amministrazione Trump continua a sostenere con forza liquidando i fatti della giornata come schermaglie: “Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce”, ha commentato il vicepresidente JD Vance. Le prossime ore saranno decisive per capire se la tregua potrà reggere o se la situazione è destinata a una nuova escalation.









