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Amazon pronta a licenziare 30.000 dipendenti da oggi: taglio senza precedenti

L’azienda di Seattle avvia i licenziamenti di massa. Obiettivo: sostituire con robot e Intelligenza Artificiale il 75% dei lavoratori

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Amazon, corporation simbolo dell’e-commerce presente in tutto il mondo, ha avviato la più grande opera di licenziamento della storia dell’azienda. Il provvedimento manderà a casa circa 30.000 persone, pari a quasi il 10% dell’intera forza lavoro impiegata negli Stati Uniti e di fatto annullerà la campagna di assunzioni lanciata dal gigante con sede a Seattle all’indomani della pandemia di Covid-19, che segnò un’impennata di acquisti online.

La mossa si inserisce in una preannunciata campagna di licenziamenti globali dovuti alla crescente automazione delle catene di produzione e all’ingresso dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro. Lo stesso amministratore delegato di Amazon Andy Jassy pochi mesi fa aveva avvertito gli impiegati dell’azienda di prepararsi a misure di licenziamento, in quanto avrebbero potuto presto essere sostituiti con sistemi AI.

Secondo quanto rivelato dal New York Times, che ha ottenuto nelle scorse settimane accesso a studi interni all’azienda, Amazon prevede di licenziare oltre cinquecentomila persone come parte della sua transizione a un sistema quasi interamente automatizzato grazie all’impiego della robotica e dei sistemi gestionali basati sull’AI. Secondo le stime immaginate dall’azienda, circa il 75% dell’intera forza lavoro sarà sostituita.

Il piano, già approvato dal board aziendale, avverrà in fasi. Tra oggi e Natale sono previsti i primi 30.000 licenziamenti. Altri 160.000 avverranno entro la fine del 2026. Si partirà dai dipendenti impiegati negli uffici e dal personale amministrativo: risorse umane, pubblicità e gestione. Ma la scure dei tagli colpirà presto anche il personale utilizzato nei magazzini. Allo studio anche la possibilità di “rottamare” presto anche la figura del fattorino Amazon, rimpiazzato con droni automatici.

Non solo. La storica azienda delle consegne online ha introdotto recentemente, per la rimanente forza lavoro umana, l’impiego di software AI che monitorino in tempo reale la produttività di ogni singolo dipendente, riportando costantemente il proprio apporto all’interno della catena produttiva e segnalando gli impiegati da licenziare perché caduti sotto i rigidi standard aziendali.

Anche altri colossi tecnologici americani hanno annunciato decisioni simili: Microsoft ha deciso lo scorso luglio di licenziare circa 15.000 dipendenti; lo scorso 22 ottobre anche Meta ha dato il via a tagli analoghi, con il licenziamento di circa 600 persone.

Secondo il gigante delle vendite online, tale passaggio permetterà di abbattere i costi e sostenere i profitti aziendali in una congiuntura economica non favorevole, ma i critici hanno denunciato come questa rivoluzione del mercato del lavoro rischi di avere ricadute devastanti sul piano occupazionale.

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