L’Ucraina colpisce la base dei caccia russi. Trump: «Putin vuole andare fino in fondo». Guterres chiede il cessate il fuoco
Thomas D’Alba, un italiano che combatteva al fianco delle forze di Kiev, è rimasto ucciso in combattimento a Sumy, nel Nord dell’Ucraina. A darne notizia su X è stato il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk, ricordando che D’Alba aveva anche servito nell’esercito italiano, nella Folgore. È solo una delle tante vittime il cui sangue gronda dalle mani di chi è responsabile di una guerra che dura da troppi anni. Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a bruciare su più fronti, con un’intensificazione delle ostilità che sembra allontanare ogni ipotesi di tregua. Gli sviluppi più recenti parlano di nuove operazioni militari ucraine condotte ben oltre i propri confini con un attacco all’aeroporto militare russo di Borisoglebsk, nella regione di Voronezh.
Secondo quanto riferito dallo stato maggiore ucraino, l’obiettivo colpito ospita aerei da combattimento tra cui i Sukhoi Su-34, i Su-35S e i Su-30SM. Il raid avrebbe danneggiato un deposito di bombe guidate e un velivolo da addestramento al combattimento, oltre ad altri caccia. Le autorità militari ucraine hanno descritto l’operazione come «un’azione mirata a ridurre le capacità offensive russe». Parallelamente, si intensifica la pressione militare sul confine russo-ucraino nella regione di Sumy, dove le forze di Mosca continuano a testare le difese nemiche con piccoli gruppi d’assalto. La tattica, secondo Kiev, non starebbe portando frutti, ma l’insistenza con cui la Federazione Russa concentra le sue attività nelle comunità di Khotyn e Yunakiv segnala una strategia di logoramento. Su una linea di demarcazione lunga oltre 500 chilometri, la regione resta una delle più vulnerabili.
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Da New York si leva la voce del segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, che ha condannato «fermamente l’ultima serie di attacchi su larga scala con droni e missili da parte della Russia», in riferimento ai raid di venerdì, chiedendo un cessate il fuoco.
E mentre la guerra continua sul campo, si muovono anche le pedine della diplomazia internazionale. O, per meglio dire, si bloccano. Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente chiuso la porta a una soluzione dialettica, dichiarando che «gli obiettivi dell’operazione non si possono raggiungere con i negoziati». Dal canto suo, la controparte statunitense, Donald Trump, ha definito «molto insoddisfacente» la sua ultima telefonata con Putin. «Vuole andare fino in fondo, continuare a uccidere; non va bene», ha dichiarato a bordo dell’Air Force One. Trump ha comunque escluso che il leader del Cremlino lo stia «prendendo in giro», ipotizzando che le sanzioni economiche americane in arrivo possano influenzare le decisioni di Mosca.

«Credo che Putin sia molto preoccupato per le sanzioni. E il Senato sta valutando misure pesantissime», ha precisato. Diversamente, sia il tycoon sia i media ucraini hanno descritto come «strategica» la conversazione avuta con il presidente Volodymyr Zelensky, incentrata sul rafforzamento delle difese aeree di Kiev. Eppure, a tal proposito, l’agenzia stampa Bloomberg rende noto che la società di investimento statunitense Blackrock «ha interrotto la ricerca di investitori per sostenere un fondo multimiliardario per la ripresa dell’Ucraina all’inizio dell’anno, dopo che la vittoria elettorale di Trump ha visto gli Stati Uniti inasprirsi nei confronti» del Paese invaso.
«Il fondo», continua il dossier, «che doveva essere presentato alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà la prossima settimana a Roma, era vicino a ottenere il sostegno iniziale da parte di entità appoggiate dai governi di Germania, Italia e Polonia. Tuttavia, a gennaio, Blackrock ha deciso di sospendere i colloqui con gli investitori istituzionali a causa della situazione incerta».
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Sullo sfondo si muove anche il fronte informativo. Le autorità russe hanno denunciato ripetuti attacchi con droni contro aeroporti civili, costringendo alla chiusura temporanea scali fondamentali come Sheremetyevo e Pulkovo. Centinaia i voli cancellati o ritardati per ore, con passeggeri lasciati a terra senza spiegazioni. L’Ucraina non ha confermato né smentito, ma, nel mentre, Kiev rilancia il suo impegno internazionale. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha assicurato che la fornitura di aiuti militari statunitensi continuerà.
Ma ha anche ammesso che la battaglia per il consenso internazionale è tutt’altro che vinta. «I discorsi su una sospensione degli aiuti riflettono le tensioni interne alla politica americana», ha detto. Cosa in realtà non vera, visto che l’inquilino della Casa Bianca ha dimostrato che il consenso verso la sua politica non è affatto claudicante e il Congresso ha approvato la Bbb, la Big beautiful bill, legge fiscale che prevede l’aumento della spesa militare, tagli all’apparato assistenziale e crescita del debito.
Non meno significativi sono i recenti sviluppi nel teatro asiatico. Secondo l’intelligence ucraina, la Russia starebbe cercando di coinvolgere il Laos nella guerra, con il pretesto della cooperazione umanitaria. In particolare, Mosca avrebbe ottenuto l’invio di 50 ingegneri militari per operazioni di sminamento nella regione di Kursk.