Attiva da dieci anni nell’Istituto Penale per Minori di Roma, l’associazione vuole assicurare ai giovani reclusi la possibilità di un futuro migliore
La mente vola lontano oltre le sbarre in ferro del carcere. Il pensiero si libra fuori dalle celle chiuse, meditando sugli errori del passato e sperando di costruire basi più solide per il futuro. A rendere possibile tutto ciò sono la cultura e la lettura. E proprio su queste basi si fonda il progetto di un’associazione di volontariato che lavora per l’inclusione di chi vive in condizioni di marginalità e in contesti di devianza: FuoriRiga.
Attiva da dieci anni all’interno dell’Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo di Roma, l’associazione ha come obiettivo quello di assicurare ai giovani reclusi la possibilità di costruire un futuro migliore grazie a un patrimonio librario e culturale più vasto.
Rieducazione negli istituti minorili
A parlare a «L’Altravoce – Il Quotidiano» della storia dell’associazione e dei progetti in atto è la presidentessa, Francesca Columbano, che spiega come FuoriRiga nasca «nel 2014 da un’esperienza di servizio civile realizzata nel 2012-2013, basata su attività culturali e di gestione del Servizio Biblioteche in Carcere di Biblioteche di Roma». La decisione di dare vita a un’associazione che promuove la lettura nelle carceri «è frutto della condivisione, insieme ad alcune persone, dell’idea che la cultura sia non solo un diritto, ma anche uno strumento di emancipazione fondamentale in quel percorso di riscatto e riabilitazione sociale al centro dell’esecuzione della pena».
FuoriRiga opera nell’ambito di una realtà difficile e complessa come quella degli IPM, ovvero degli Istituti Penali per i Minorenni. Queste strutture assicurano l’esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, quali la custodia cautelare o l’espiazione di pena, dei minorenni autori di reato. All’interno degli IPM sono ospitati giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni o ragazzi fino ai 25 anni nel caso in cui la reclusione sia la conseguenza di un reato commesso prima del compimento della maggiore età. Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica 448/88, gli IPM si basano su un’azione orientata a offrire opportunità di crescita in un contesto relazionale finalizzato a valorizzare le attitudini dei giovani.
L’associazione romana FuoriRiga si occupa di promuovere la lettura tra i giovani, assicurando il prestito bibliotecario all’interno dell’istituto penale e veicolando l’idea del libro come bene comune.
Dal mercatino dell’usato al libro sospeso
Come raccontato dalla presidente Columbano, l’associazione «grazie ai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, organizza borse lavoro e un corso di biblioteconomia che comprende il restauro del libro come oggetto prezioso».
Attività dell’organizzazione è la gestione della biblioteca interna al carcere, che conta circa settemila volumi, un patrimonio librario importantissimo considerate le difficoltà burocratiche degli istituti penitenziari. I libri vengono «organizzati secondo i desideri e le attitudini dei giovani. A tal fine, i volumi vengono venduti e acquistati al mercatino di Roma Nord, che si tiene ogni mese nel quartiere di Monte Mario e che rappresenta un ottimo modo per far conoscere all’esterno questo mondo». Dato che «una biblioteca per avere successo e avvicinare gli ospiti alla lettura deve essere calata sui loro gusti, si organizzano diverse iniziative per finanziare l’acquisto di libri, dal mercatino dell’usato al libro sospeso». Dal 2022, prendendo ispirazione dal tradizionale “caffè sospeso”, FuoriRiga ha realizzato il Libro Sospeso. L’iniziativa ha lo scopo di incrementare il patrimonio librario della biblioteca attraverso il coinvolgimento della cittadinanza e la collaborazione di alcune librerie di Roma, presso le quali è possibile acquistare e donare volumi all’IPM.
Nel parlare dell’associazione, Columbano evidenzia come l’obiettivo principale sia quello di rendere la cultura accessibile a tutti. Del resto, «la cultura è il punto di partenza di qualsiasi percorso di inserimento sociale». Mediante la lettura, FuoriRiga non vuole «dare le risposte alle domande» ma si pone come obiettivo quello di fornire «degli strumenti che portino i giovani a ragionare su ciò che vedono, per costruire la loro identità e personalità e le loro posizioni critiche verso il mondo».
Columbano spiega come molti detenuti siano «analfabeti o comunque non abbiano mai letto un libro. La prima reazione di fronte alla biblioteca è quindi lo spavento. Nel venire accompagnati allo scaffale, i giovani si rendono conto che il libro è un canale di comunicazione, capace di far uscire emozioni difficili da verbalizzare in altri contesti».
Secondo le ultime rilevazioni pubblicate dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, aggiornate al 30 aprile 2025, presso l’IPM di Roma sono presenti 57 ragazzi, a fronte di una capienza regolamentare di circa 57 posti.
Antidoto all’esclusione e al disagio
Questi dati sono in linea con il preoccupante quadro del sovraffollamento delle carceri. Secondo il rapporto Antigone, pubblicato a febbraio del 2024, la popolazione carceraria minorile negli ultimi anni è cresciuta: si è passati da 320 presenze nel 2020 a 611 presenze nel 2025. Il sovraffollamento, come evidenziato nel rapporto del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasìa, limita la rieducazione e comporta diverse difficoltà e problemi. Proprio l’IPM di Roma è stato al centro di recenti fatti di cronaca, dall’evasione di tre detenuti nel luglio 2024, alle proteste e rivolte che proprio in questi giorni stanno mettendo in seria difficoltà le autorità preposte al controllo dei detenuti.
La vita di un istituto penale per minori è scandita da un complesso di esigenze, emergenze, progetti e problemi che è difficile rendere in un quadro esaustivo. Alcuni indicatori, quali la quantità e la qualità delle attività inerenti alla crescita culturale dei detenuti, possono però restituire il fine di ampio respiro a cui si guarda nella conduzione delle attività quotidiane delle strutture. Nonostante le criticità a cui si deve far fronte, i progetti dell’IPM di Roma sono infatti numerosi.
A Casal del Marmo vengono organizzati corsi di falegnameria, giardinaggio, pasticceria, nonché attività sportive. Oltre alle attività culturali e artistiche, grande rilevanza assume poi la formazione scolastica e professionale dei minori.
In questo quadro si pone l’impegno di FuoriRiga. Come dimostrato dal pensiero filosofico nel corso dei secoli, la cultura aiuta a conquistare uno sguardo sull’universale. Sapere e conoscere significa essere padroni di sé, come ben espresso dal gioco di parole della lingua francese: “savoir” (ovvero il “sapere”) è “s’avoir” (ovvero “l’essere padroni di sé”).