Roma occupa le prime pagine e apre i telegiornali per la drammatica esplosione nella zona di Centocelle che è stata molto seguita anche dalla romanissima presidente del Consiglio, e per una singolare coincidenza su due quotidiani ieri si dava conto delle aspirazioni politiche della destra sulle prossime elezioni nella Capitale. Manca molto, due anni, ma qui la politica ormai brucia i tempi, per cui è ovvio che della questione si cominci a parlare.
Secondo Alessandro De Angelis, sulla Stampa, la destra meloniana farà il massimo per «riprendere Roma» dopo tantissimi anni (l’ultimo sindaco di destra, Gianni Alemanno, sta scontando una pena a Rebibbia peraltro in condizioni non dignitose per un detenuto). La Capitale, come sanno tutti, nell’immaginario della destra occupa da sempre un posto assolutamente centrale per ragioni culturali e per motivi legati alla “romanità” di Giorgia Meloni, di Arianna, di Fabio Rampelli, la generazione di poco successiva a quella dei Gasparri, Storace, Buontempo e dell’estremismo “nero”: insomma, la storia politica della destra è indissolubilmente legata a Roma per cui si comprende come, soprattutto adesso dopo la «presa di palazzo Chigi», Meloni e i suoi Fratelli ambiscano a tornare alla guida del Campidoglio.
Il giornale romano per eccellenza, Il Messaggero, addirittura ipotizza una «pazza idea», quella di candidare a sindaco Carlo Calenda, che già tentò l’impresa nell’ottobre 2021 con un’ottima performance al primo turno che però non gli bastò per accedere al ballottaggio nel quale Roberto Gualtieri sconfisse l’indecifrabile candidato della destra Enrico Michetti. Sembra più un ballon d’essai che fa parte della “letteratura” che prevede che il leader di Azione finirà a destra più che una scelta chiara. Certo ne sentiremo di tutti i colori.
Stranamente, a Roma la situazione è esattamente rovesciata rispetto a quella nazionale: in quest’ultima la destra ha la sua indiscussa candidata, Giorgia Meloni, con il centrosinistra che deve ancora capire chi scegliere per batterla, mentre nella Capitale il campo largo correrà con Gualtieri e la destra cercherà affannosamente il suo cavallo (allo stato è in pole Rampelli ma si parla anche di Arianna Meloni, con quel cognome così popolare…).
Ora, i Fratelli (e le sorelle) possono avere tutti i sogni di gloria “romana” che vogliono: ma dopo un inizio piuttosto opaco, la buona prova fornita con la gestione della prima parte del Giubileo, che ha incrociato i giorni tumultuosi della morte di papa Francesco, e le molteplici iniziative effettuate anche grazie ad una grande disponibilità di fondi, viene da dire che Roberto Gualtieri non sarà per niente facile da battere. Ma proprio per niente.
Lo Spigolo – Roma “brucia” e la destra sogna il Campidoglio

di MARIO LAVIA