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Cresce la violenza nel basket: ultrà, Daspo e partite a porte chiuse

Dall’assalto al bus del Pistoia alla morte di Raffaele Marianella: escalation di violenza nella pallacanestro italiana

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Agguati ai bus delle squadre, aggressioni tra tifoserie fuori dai palazzetti e scene da guerriglia urbana: le ‘curve pericolose’ non riguardano più solo il calcio.

La violenza cieca e letale ha invaso anche il mondo del basket, e l’assalto al bus dei tifosi del Pistoia, che ha causato la morte dell’autista 65enne Raffaele Marianella, non è purtroppo un caso isolato.

Le cronache degli ultimi anni fotografano una preoccupante escalation di aggressioni che maturano tra gli ultras del mondo della palla a spicchi. Lo dimostra la raffica di Daspo che ha colpito le tifoserie e le tante partite svolte a porte chiuse per evitare rischi.

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E se il calcio è nella top ten degli episodi violenti, il basket, seconda disciplina più seguita in Italia, non è immune dalle aggressioni di frange estremiste che ‘strumentalizzano’ lo sport come pretesto per regolamenti di conti tra gruppi rivali, trasformando la passione in una scusa per scontri violenti.

Gli ultras della pallacanestro

Un fenomeno associato ai gruppi di ultras che vedono la rivalità sportiva come un’occasione per affermare la propria supremazia. Solo negli ultimi anni si sono registrati nella pallacanestro diversi episodi violenti, molti nell’ultimo anno. Tanto che a luglio del 2025 è stato firmato un protocollo tra l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, la Federazione italiana Pallacanestro, la Lega Basket Serie A e la Lega Nazionale Pallacanestro, allo scopo di introdurre misure organizzative idonee a ridurre i rischi di questa escalation, in occasione delle gare dei campionati di pallacanestro.

Visto il preoccupante trend è stato infatti stabilito che per gli incontri segnalati e connotati da profili di rischio, l’Osservatorio possa proporre al Questore un pacchetto di misure, fino a decidere la disputa della gara in assenza di spettatori.

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Il tragico assalto al bus del Pistoia

L’ultimo caso prima del tragico assalto al bus del Pistoia, poche settimane fa, risale al 9 ottobre scorso: carabinieri e agenti di polizia, impegnati nel servizio d’ordine alla partita di Roseto-Pesaro di Serie A2, erano stati aggrediti al termine della gara nella cittadina abruzzese, da circa 30 uomini con il volto coperto e armati di spranghe e sassi. Un agguato avvenuto all’esterno del PalaMaggetti, dove l’incontro era terminato da poco.

Gli scontri con bastoni e fumogeni

Restando al 2025, dopo la partita del 26 marzo tra Real Sebastiani Rieti e Rinascita Basket Rimini, 15 tifosi riminesi del gruppo ‘Il Barrio’ erano stati denunciati per danneggiamento e incendio aggravato in concorso. Due van con i tifosi si erano sganciati dal corteo scortato dalla polizia per raggiungere un bar vicino al Palasojourner, dove avevano scatenato scontri con bastoni e fumogeni contro supporter locali, danneggiando auto e cassonetti. E ancora, lo scorso maggio altra rissa con spranghe e bombe carta prima del derby a Forlì tra la squadra locale Unieuro e Rivierabanca Rimini.

I Daspo ai tifosi di Reggio Emilia e Virtus

Oltre 50 gli ultras coinvolti e l’emissione di 40 Daspo, oltre alla decisione di giocare a porte chiuse le partite restanti dei playoff di Serie A2. Non è finita: nel 2024, si erano verificati scontri a Livorno tra tifosi di Herons Montecatini e Roseto, mentre a Trieste sei persone erano state fermate per disordini, e a Treviso ultras a volto coperto avevano aggredito i tifosi del Mestre su un autobus. Andando ancora indietro negli anni, a dicembre 2019 furono 22 i Daspo a raggiungere 7 tifosi di Reggio Emilia e 15 della Virtus dopo che, sulla tangenziale, un gruppo di bolognesi aveva cominciato a offendere e provocare una ventina di locali.

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Due anni prima, nel febbraio del 2017, a Treviso l’agguato dei tifosi di casa con lancio di petardi e bottiglie contro il bus dei tifosi di Roseto, gemellati con la nemica Fortitudo. Ad innescare lo scontro una bottiglia lanciata da un ultras veneto contro il pullman degli Sharks, mentre il mezzo scortato da due volanti e un’auto della Digos transitava di fronte a un bar. Solo l’intervento della polizia aveva evitato in quel caso conseguenze gravi. Sempre nel 2017, 16 Daspo raggiunsero ultrà del Roseto dopo la scoperta, a bordo del pullman per Forlì, di un ‘arsenale’: 13 spranghe di metallo, due coltelli a serramanico, nove bombe carta, una fionda e un pezzo di cemento.

L’aggressione in un bar di Roseto

Tutto per una vendetta dopo l’aggressione in un bar di Roseto, l’anno prima. E ancora nel 2018, una trentina di ultras del Varese vicini agli ambienti di estrema destra si erano presentati al PalaDozza, campo della Virtus, armati di spranghe e catene arrivando a uno scontro a colpi di mazze, bastoni, catene e coltelli prima della partita. Un bolognese era rimasto accoltellato mentre usciva da un bar in compagnia di altri supporter emiliani.

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Gli scontri con i tifosi di Caserta

Nel lungo elenco di scontri le lancette vanno indietro addirittura a dieci anni fa, il 25 ottobre 2015, quando quattro tifosi dell’Olimpia Milano rimasero feriti negli scontri con i tifosi di Caserta nel piazzale del Palamaggiò, mentre nel dicembre dello stesso anno fu ferito un poliziotto, fuori dal palazzetto riminese ‘Flaminio’, nei tafferugli tra i tifosi di Rimini e Forlì. Infine, tornando ancora indietro nel tempo, risale al dicembre 2013 l’attacco subito dai tifosi di Pesaro al proprio bus a Bologna da parte di alcuni ultras Virtus con lancio di sassi e bottiglie. Unico ferito un poliziotto. Le autorità continuano a monitorare la situazione e a intervenire con Daspo e misure restrittive per contenere il fenomeno, ma la sfida resta aperta per garantire un tifo sano e rispettoso nella pallacanestro avvolta dal silenzio del lutto.

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