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L’addio ai tre carabinieri davanti a Mattarella e Meloni: “Erano il bene comune”

Il dolore, il rispetto, ma anche la rabbia per una fine assurda, che forse poteva essere evitata. Duemila persone alla camera ardente, nella gremita basilica di Santa Giustina in Prato della Valle a Padova l’ultimo saluto ai tre carabinieri uccisi nell’esplosione della cascina a Castel D’Azzano, nel Veronese. Nella prima fila, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accanto a lui il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il governatore del Veneto Luca Zaia.

Insieme a tanta gente comune, per l’ultimo saluto a Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà sono arrivati anche i colleghi feriti. Un applauso scrosciante ha accolto le tre bare avvolte nel tricolore: su ognuna la foto. Il presidente della Repubblica è andato a salutare i parenti delle tre vittime. In chiesa anche molti esponenti politici, fra cui la segretaria del Pd Elly Schlein.

L’omelia: evento duro e incomprensibile

“E’ duro, dolorosamente e umanamente incomprensibile, il drammatico evento che ha ucciso Marco, Valerio e Davide” ha detto mons. Gianfranco Saba, ordinario militare per l’Italia, durante l’omelia dei funerali di Stato. Mons. Saba ha concelebrato le esequie con il vescovo di Padova Claudio Cipolla e il vescovo di Verona Domenico Pompili. “Ci stringiamo come famiglia ai famigliari di Marco, Valerio e Davide perche’ possiate sentire l’abbraccio di tutti e la preghiera unanime – ha detto mons. Saba -. Proprio mentre celebravano il loro servizio per il bene comune, Marco, Valerio e Davide hanno sperimentato la convivialita’ del male”.

Saba ha rivolto un pensiero ai familiari, invitandoli a “sentire l’abbraccio e la preghiera unanime” della comunita’. “Il Signore risorto continua a dirci non sia turbato il vostro cuore’ – ha proseguito -. Egli ci insegna a vivere anche il trauma di un addio”.

Il dolore di un figlio: “Una tragedia insensata”

“Oggi sono qui non solo come figlio ma come una persona che ha avuto il privilegio di chiamare ‘papà’ un uomo che ha dedicato la sua vita al dovere, al servizio e all’onore”. Così Christian, figlio di Valerio Daprà, nel corso dei funerali. “Mio padre ha scelto una strada fatta di coraggio, sacrificio e responsabilità”, ha proseguito il giovane commosso. “Per lui era importante quel senso di responsabilità che era costantemente presente in lui, insieme alla pacatezza e alla modestia sincera. Queste sono le qualità che ha sempre cercato di trasmettermi e anche se questa insensata tragedia lo ha strappato a me e all’affetto di tutti coloro che lo hanno amato, io voglio credere che questa eredità caratteriale e morale continui a parlarmi anche nel silenzio”.

Crosetto: “Il nome dei giusti non scompare”

Nel corso dei funerali, l’accento del ministro della Difesa, Guido Crosetto sul valore della memoria: “So che non ci sono parole per consolarvi, non c’è nulla che possa riempire il vuoto che lasciano Marco, Valerio e Davide, ma posso farvi una promessa solenne: i nostri nomi sono scritti sulla sabbia della memoria delle persone a cui siamo cari e sono destinati a scomparire nel tempo, il nome dei giusti no. Per chi è morto per la patria il suo nome è scritto nella roccia della Repubblica e viene commemorato e ricordato. Le forze armate sono custodi di quella memoria e quando noi non saremo presenti ci sarà lo Stato, ci sarà una persona che risponderà per loro: ‘presente'”.

L’ultimo saluto di un padre

“Davide sei diventato un carabiniere, hai potuto realizzare uno dei più grandi sogni della tua vita, oltre all’amore per Marika, il tuo lavoro. Ho ricevuto tantissime meravigliose testimonianze del tuo essere persona e carabiniere. Per noi sei stato un figlio meraviglioso e un fratello speciale per Filippo. Eri limpido, sincero, generoso e sempre pronto ad aiutare”. Il padre di Davide Bernardello Fredile saluta così il figlio.

… e quello di un fratello

Andrea Pifferi, fratello di Marco, ha concluso “Siamo qui a celebrare i funerali dei nostri cari . Ringraziamo per la presenza il capo di Stato, i presidenti della Camera e del Senato, i ministri . Rendiamo onore a Marco mio fratello, Valerio e Davide che hanno dato la vita in nome della giustizia: il loro sacrificio non sia vano. Ai Carabinieri dico: grazie per quello che fate tutti i giorni con spirito di sacrificio vostro e delle famiglie, grazie a mio fratello ne faccio parte anch’io. Il vostro ricordo è il vostro esempio e sacrificio sarà sempre vivo nei nostri cuori come stella cometa illuminate e preservate il nostro cammino”.

Un lungo applauso anche all’uscita delle salme.

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