L’autopsia domani, i funerali dovrebbero tenersi nel fine settimana. Lungo applauso nell’aula del Senato a Daprà, Bernardello e Piffari
La Procura della Repubblica di Verona, guidata da Raffaele Tito, ipotizza il reato di strage a carico dei tre fratelli Ramponi, ritenuti responsabili dell’esplosione che ieri mattina, a Castel d’Azzano (Verona), è costata la vita a tre carabinieri.
Oggi l’interrogatorio di garanzia di Franco e Dino Ramponi davanti al gip, riservate ma gravi le condizioni di Maria Luisa Ramponi, la sorella dei due, rimasta ferita nell’esplosione. L’autopsia delle vittime sarà invece eseguita domani; solo dopo potrà essere concesso il nulla osta per i funerali che dovrebbero tenersi nel fine settimana.

I funerali e la camera ardente
Le esequie del brigadiere Valerio Daprà, 56 anni; il carabiniere Davide Bernardello, 36 anni; e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni, si terranno nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Prima della cerimonia, sarà allestita la camera ardente presso il Comando della Legione Carabinieri Veneto, sempre a Padova.
L’omaggio di Milo Manara su Instagram
Un disegno di Milo Manara, comparso sui social, raffigura un carabiniere in divisa e, sullo sfondo, una madre con il figlio: un omaggio ai militari uccisi nell’esplosione.
La messa in sicurezza del casolare
Intanto proseguono le operazioni di messa in sicurezza del casolare dove è avvenuta la strage. Secondo le prime ricostruzioni, l’abitazione sarebbe stata saturata di gas prima dell’esplosione: i fratelli Ramponi avrebbero fatto saltare in aria la casa rurale mentre i carabinieri stavano eseguendo una perquisizione. Sul posto sono ancora al lavoro i Vigili del fuoco.
Le condizioni dei feriti nell’esplosione
Restano riservate le condizioni di tre dei feriti ricoverati all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, nell’ospedale di Borgo Trento. I pazienti sono due militari dell’Arma e Maria Luisa Ramponi, la donna che, secondo le indagini, avrebbe innescato l’esplosione, probabilmente con una molotov.
Ramponi, ricoverata in Terapia intensiva generale diretta dal professor Enrico Polati, è la più grave dei tre: è ancora intubata e sottoposta a supporto farmacologico e respiratorio.
Migliorano le condizioni dei carabinieri. Uno si trova in Terapia intensiva cardio-toraco-vascolare, diretta dal professor Leonardo Gottin, l’altro è ricoverato al Centro grandi ustionati, sotto la cura del chirurgo plastico Enrico Vigato. Dopo la notte, i medici segnalano un lieve miglioramento per entrambi.
La fiaccolata a Castel d’Azzano
A Castel d’Azzano, dove la sindaca Elena Guadagnini ha proclamato sei giorni di lutto cittadino, domani alle 18 una fiaccolata in memoria delle vittime. Anche il ministro Antonio Tajani ha reso omaggio ai tre carabinieri con un lungo applauso nell’aula del Senato.