Il presidente Usa accolto da al-Sisi. Il vertice è un passaggio cruciale per consolidare il cessate il fuoco tra Israele e Hamas
La giornata della pace è volo a intermittenza. Saltato l’incontro del presidente Usa con alcuni degli ostaggi liberati per il forte ritardo sul programma della missione, dopo il discorso alla Knesset a Tel Aviv Trump è ripartito per l’Egitto accompagnato sulla pista dal premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Quando è sceso dalla scaletta dell’Air Force One, ad accoglierlo è arrivato il presidente Abdel Fattah al-Sisi circondato da soldati egiziani in alta uniforme. Una strada fiancheggiata da bandiere li ha incorniciati verso il centro congressi, dove decine di leader mondiali sono riuniti per il vertice. Il summit è visto come un passaggio cruciale per capire se il cessate il fuoco reggerà e se potrà aprire una nuova fase diplomatica nel conflitto israelo-palestinese. «La fase due dell’accordo è già iniziata», ha dichiarato Trump.
L’appello, Trump chiama i leader
Trump ha chiamato uno per uno quasi tutti i leader mondiali e i principali diplomatici presenti al vertice, invitandoli a farsi vedere quando non riusciva a individuarli tra la folla. Secondo funzionari egiziani, più di 30 capi di Stato e di governo, insieme ai vertici di organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e la Lega Araba, partecipano all’incontro. «Queste persone sono arrivate tutte con appena venti minuti di preavviso», ha commentato Trump.

L’inizio con 4 ore di ritardo
I leader mondiali si sono seduti per dare inizio al vertice, con oltre quattro ore di ritardo rispetto al programma.
In prima fila, al tavolo principale, i rappresentanti dei quattro Paesi che hanno contribuito a mediare l’ultimo accordo. Al centro, fianco a fianco, Trump e al-Sisi; ai loro lati, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Gli altri capi di Stato e di governo disposti in semicerchio attorno al tavolo principale.
Una storica stretta di mano
Lunga stretta di mano e conversazione tra Donald Trump e il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas.

Al-Sisi a Trump: “Vostra Eccellenza, tutto grazie a lei”
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha rivolto parole di grande elogio a Trump: «Sono sempre stato certo, Vostra Eccellenza, che solo lei fosse in grado di ottenere questo risultato e porre fine alla guerra», ha dichiarato al-Sisi.
I leader mondiali a Sharm el-Sheikh
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, il premier spagnolo Pedro Sánchez e l’ex primo ministro britannico Tony Blair – indicato come vicecapo del futuro Consiglio di pace per Gaza secondo il piano promosso da Donald Trump – sono stati tra i primi leader ad arrivare a Sharm el-Sheikh, accolti, tutti da al-Sisi. anfitrione dell’incontro.
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Nel pomeriggio è arrivata anche la premier italiana Giorgia Meloni, che a margine del summit ha partecipato a un incontro ristretto con vari leader, oltre ad al-Sisi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron.
Al centro dei colloqui – secondo quanto si apprende – il percorso di stabilizzazione e ricostruzione della Striscia di Gaza, a partire dall’urgenza di ampliare l’accesso umanitario per rispondere ai bisogni della popolazione civile.
Tra i presenti anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro canadese Michael Carney, il re di Giordania Abdullah II e il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud.
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Rubio: “Giorno più importante degli ultimi 50 anni. No anzi, 100.”
Donald Trump si è mostrato, come sempre, entusiasta: «Non ho mai visto nulla di simile: il livello di amore, il livello di rispetto», ha dichiarato. «È la pace in Medio Oriente. Tutti dicevano che fosse impossibile, e invece sta accadendo». Il suo segretario di Stato, Marco Rubio, ha aggiunto: «È uno dei giorni più importanti per la pace mondiale degli ultimi cinquant’anni e non è un’esagerazione». Trump, apparentemente insoddisfatto, lo ha interrotto: «Solo cinquant’anni?». Rubio ha sorriso e corretto subito: «Forse cento».
Netanyahu assente giustificato
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu non partecipa. Con una nota ha declinato l’invito della Casa Bianca a causa della festività ebraica di Simchat Torah, che inizia questa sera. Proprio durante Simchat Torah, il 7 ottobre 2023, avvenne il massacro che diede inizio alla guerra.
L’assenza dell’Iran al summit
L’assenza dell’Iran si nota. Il presidente e il ministro degli Esteri iraniani hanno infatti declinato l’invito, spiegando di non poter condividere la stessa stanza con chi ha attaccato e sanzionato il loro Paese. La motivazione è solo in parte diplomatica: un faccia a faccia tra i presidenti di Stati Uniti e Iran, dopo 47 anni di gelo, sarebbe considerato un evento storico. Teheran, però, vede un incontro diretto con Trump come una carta negoziale da giocare solo in cambio di concessioni significative, in primis l’alleggerimento delle sanzioni economiche.
Meloni: “Pace si costruisce con i fatti, non con le parole”
Meloni: “Oggi è una giornata storica. Gli ostaggi sono stati liberati: un risultato straordinario, frutto della determinazione della diplomazia internazionale e dell’attuazione della prima parte del Piano di pace del Presidente americano Donald Trump. Ora si apre una nuova fase: consolidare il cessate il fuoco e dare piena attuazione all’accordo per costruire un futuro di pace e stabilità duratura. L’Italia continuerà a sostenere con convinzione questo percorso, nella consapevolezza che la pace si costruisce con i fatti, non con le parole”. Lo scrive su X il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Accreditati 232 giornalisti stranieri
Secondo il capo del Servizio di informazione statale egiziano Diaa Rashwan, sono accreditati 232 giornalisti stranieri: 14 statunitensi, 32 europei, 22 asiatici e 17 provenienti da Paesi arabi. Rashwan, citato da Egypt Today, ha sottolineato “la capacità dell’Egitto di organizzare in tempi brevi un summit mondiale di questa portata, al massimo livello politico e logistico”.