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Egitto, secondo round di negoziati. Trump: «Da Hamas sì importanti»

Khalil al-Hayya

Il presidente Usa si dice ottimista. E su Flotilla: «Greta ha un problema di gestione della rabbia. Penso che dovrebbe consultare un medico»


La prima giornata di colloqui a Gaza tra Hamas e i mediatori in Egitto si è conclusa “in un clima positivo”, riferisce Al-Qahera News, media collegato all’intelligence del Cairo. I colloqui proseguono oggi il giorno dell’anniversario degli attacchi del 7 ottobre, a Sharm El-Sheikh, dove la delegazione israeliana è arrivata.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in serata ha sottolineato che Hamas “ha accettato alcune cose molto importanti” e che “avremo un accordo presto”. Il tycoon smentisce che ci sia tensione tra lui e Benjamin Netanyahu per l’accordo su Gaza. “Non è vero, è stato molto positivo”, ha detto il presidente americano, che, rispondendo a una domanda sulla Flotilla, ha poi aggiunto: “Greta Thunberg ha un problema di gestione della rabbia. Penso che dovrebbe consultare un medico. Per essere così giovane è davvero arrabbiata”.

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Il nodi da sciogliere

Secondo il piano di Trump, Israele dovrebbe rilasciare anche 1.700 detenuti di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre. Hamas esige garanzie per il cessate il fuoco, richiede modifiche sul ritiro dell’Idf e solo successivamente parlerà di disarmo ed esilio. Washington e Gerusalemme, ha riferito la tv Kan, stanno mostrando grande ottimismo e sperano di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi già domenica.

Chi partecipa ai negoziati

I colloqui indiretti tra Israele e Hamas sono gestiti dai mediatori egiziani e qatarini, ma al momento sono poche le informazioni che trapelano, a conferma della delicatezza del momento. Quel che è certo è che il presidente Usa vuole che si faccia in fretta, senza perdere altro tempo prezioso.

Netanyau ha inviato un team di medio livello, composto dal vicedirettore del Mossad, il vice dello Shin Bet, il coordinatore per gli ostaggi Gal Hirsch, il generale Nitzan Alon, il consigliere molto vicino al primo ministro Ophir Falk, il capo del Cogat (l’autorità dei Territori) Rassan Alian, e diversi ufficiali dell’Idf.

Per la parte di Hamas non è chiaro se il capo negoziatore Khalil al-Hayya, che lunedì mattina era al Cairo, abbia già raggiunto la località turistica egiziana dove si tiene l’incontro. Dal tavolo mancano i big del negoziato: l’inviato speciale Usa Steve Witkoff, il consigliere e genero di Trump Jared Kushner dovrebbero raggiungere Sharm nei prossimi giorni.

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Così come Ron Dermer, che guida la squadra israeliana e il capo del Mossad David Barnea. I quattro, secondo indiscrezioni, si metteranno in viaggio dopo i primi giorni di colloqui, quando le ‘questioni tecniche’ saranno state superate. Il capo dell’intelligence egiziana supervisionerà i colloqui e un incontro per finalizzare l’accordo dovrebbe tenersi entro la fine di questa settimana.

Ancora bombe su Gaza

Intanto a Gaza continuano a piovere le bombe; l’Idf spiega di aver colpito diverse cellule di terroristi pronte ad attaccare le truppe. Secondo Al Jazeera almeno 7 persone sono state uccise, tra le quali tre persone che cercavano aiuti, dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall’alba.

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