Il celebre libro di ricette in edicola negli Stati Uniti grazie alla tenacia di Michael Szczerban e all’incontro con un pronipote di Ada Boni
In Italia è in ogni casa, libreria, nelle cucine. Da sempre, come si dovrebbe intendere la parola ‘sempre’ ossia da che ricordiamo. Un libro dal titolo bellissimo, il Talismano della felicità. Con i segna pagine, la copertina sporca di farina, le ditate di chiara d’uovo a rigonfiare parole strette strette senza figure e un milione di ricette provate chissà quanto tempo fa. Da mamme ancora bimbe, dalle loro mamme ancora ragazze. Da tre generazioni almeno. Da molto prima che la parola food avesse un pizzico di valore.
«Di Voi signore e Signorine» scrive Ada Boni, nel 1925, cent’anni fa, «molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita (…) O guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio». Conclude, «A voi ora il sapervi giovare di questo talismano». Il libro è stato regalo di spose, poi di chef. Ada Boni ha dato forma alla cucina d’Italia negli anni in cui l’Italia e gli italiani assumevano la propria.
Tanto tempo fa, c’è chi lo ha messo tra le poche cose da portar dietro emigrando dall’Italia negli Stati Uniti. La tradizione, il niente da perdere e ha poi tramandato ricette. Eppure mai prima di oggi qualcuno ha pensato di pubblicarlo in inglese. Succede grazie a Michael Szczerban, fondatore dell’etichetta Voracious presso Little, Brown & Company già curatore ed editore di libri di cucina di successo, come Salt, Fat, Acid, Heat di Samin Nosrat.
Ma per avere il Talismano Szczerban, come racconta il New York Times, ci ha messo 13 anni. Il Talismano vanta sette edizioni, l’ultima del 1999, e raccoglie ricette che Ada Boni pubblicava sulla rivista Preziosa fin dal 1915. È stata proprio Samin Nosrat a raccontargli del Talismano, un pomeriggio del 2013, parlando del pesto, «tutti quelli da cui ho imparato in Italia conoscono questo libro, ma credo che qui non sia disponibile», gli ha detto e Michael Szczerban è impazzito.
«Ossessionato», racconta al Times, «dalla poesia di quel titolo».

Negli Stati Uniti esiste Joy of Cooking. Un po’ l’equivalente ma Marcella Hazan, autorità mondiale per la diffusione della cucina italiana nel mondo, è il Talismano che usa per far fortuna in America come racconta nel documentario Marcella, dedicato alla sua vita.
In ogni caso. Il prossimo 28 ottobre, il Talismano della Felicità avrà la sua prima edizione americana: dopo 13 anni di ricerca folle, Szczerban (che si pronuncia “ZUR-ban”) lo pubblica con la sua Voracious, prefazione di Katie Parla, esperta gastronomica con il nuovo libro Rome: A Culinary History, Cookbook, and Field Guide to the Flavors That Built a City in uscita a novembre e unica vera esperta di Ada Boni.
Racconta al Nyt: «Ci sono voluti anni di comportamento irrazionale e, immagino, di quella che si potrebbe definire pura mania», dice l’editore 41enne. «Parliamo di un libro di mille pagine, scritto cento anni fa, di un’autrice che nessuno conosce in questo Paese, morta da 42 anni, e senza eredi». Szczerban, spiega, non sa da dove iniziare. Non c’è un agente letterario, l’editore originale fallito. Su Ada Boni non esiste nemmeno una pagina Wikipedia. Ogni volta che telefona alla casa editrice di Roma gli attaccano in faccia perché non lo capiscono: «Non so dirvi quante volte mi hanno detto che erano tutti fuori a pranzo».

Alla fine un’impiegata in una società britannica che collabora con editori internazionali gli dice che “forse conosco qualcuno del Sud Italia che conosce qualcuno che potrebbe rintracciare un discendente”. Ed è così che Szczerban viene messo in contatto con un pronipote, Stefano Tambone, 83 anni.
Tambone e suo fratello sono cresciuti mangiando i piatti di Ada Boni che glieli faceva provare nella loro cucina romana. Lui la ricorda china a scrivere sulla sua Remington e conserva la sua collezione di libri di cucina oltre che tutte le pentole di rame.
In uno scambio di email tradotte, dice a Szczerban: «Non credo lei pensasse troppo al successo. Ci teneva molto però a trasmettere l’amore alla sua famiglia attraverso le sue ricette». Nelle mail Stefano Tambone dice anche, a casa sono tutti molto contenti che il libro esca in inglese. E aggiunge che anche la prozia, pure lei, se ancora fosse qui, ne sarebbe molto felice.