Un gruppo di 18 italiani dei 26 totali rilasciati dalle Autorità israeliane che facevano parte della Global Sumud Flotilla è arrivato verso le 23.30 di ieri all’aeroporto di Fiumicino con un volo della Turkish Airlines.
Il gruppo si è dapprima imbarcato su un volo charter partito dall’aeroporto di Eilat diretto a Istanbul e quindi, con l’assistenza di un team del Consolato Generale d’Italia in Turchia, trasferito su altri due voli per il rimpatrio, uno per Roma e l’altro per Milano. Altri 15 italiani, che non hanno invece firmato il foglio di rilascio volontario, dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana.

“Rimarranno ancora 2-3 giorni in Israele perché non hanno voluto firmare la liberatoria” e sono in attesa dell’espulsione coatta, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La legge israeliana prevede, infatti, la detenzione di 72 ore per chi non firma. “Chi resta lo fa perché con i nostri passaporti privilegiati si può tutelare gli altri” ha sottolineato la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, prospettando la “disponibilità” del movimento a pagare i costi del viaggio. Spese che, nel caso dei connazionali rilasciati ieri sera, sono stati coperti dalla compagnia aerea turca Turkish Airlines.