L’attore aveva 76 anni, l’improvviso decesso nella sua casa a Monaco. Con lui se ne va un interprete raffinato e gentile
È morto a 76 anni Remo Girone, un malore improvviso nella sua casa a Monaco dove viveva la moglie Victoria Zinny. Per il pubblico resterà per sempre Tano Cariddi, il boss tormentato de La Piovra, un attore amatissimo, che ha attraversato decenni di carriera tra teatro, cinema e televisione, conquistando spettatori di più generazioni. Con lui se ne va un attore d’altri tempi, un italiano discreto, amante dei libri e della voce più che del clamore.
Nato ad Asmara nel 1948, è stato interprete raffinato e gentile. Diplomato all’Accademia Silvio d’Amico, aveva iniziato da ragazzo in Eritrea, per poi imporsi sul palcoscenico con Shakespeare, Miller e soprattutto Čechov, il suo autore prediletto. Al cinema debuttò nel 1974 con L’anticristo di Alberto De Martino, ma a notarlo fu Miklós Jancsó con Roma rivuole Cesare. Da allora ha collezionato più di cinquanta film, lavorando con registi come Damiani, Scola, Milani e, più di recente, con autori internazionali come Ben Affleck, Jacques Rivette e Antoine Fuqua, che lo ha diretto in The Equalizer 3.
Girone sapeva rendere memorabili anche i ruoli minori, diceva: «Un film funziona solo se anche il cattivo è interessante». Negli ultimi anni aveva preferito ruoli più luminosi — il libraio di Il diritto alla felicità, il sacerdote di Il mio nome è vendetta — figure che riflettevano la sua natura pacata e sempre curiosa.