La polizia ha identificato l’aggressore Jihad al-Shamie, 35 anni. Ha ucciso due persone prima di essere neutralizzato. Paura a Manchester
Il responsabile dell’attacco terroristico alla sinagoga di Manchester è stato identificato dalla polizia come “Jihad Al-Shamie, 35 anni, cittadino britannico di origini siriane”. Lo hanno reso noto le forze dell’ordine in un comunicato. Al-Shamie è entrato nel Regno Unito quando era molto piccolo, ottenendo poi la cittadinanza britannica nel 2006. “Il dispositivo sospetto indossato dall’attentatore durante l’incidente è stato esaminato e ritenuto non funzionante”, hanno aggiunto le autorità.
La polizia ha anche dichiarato che altre tre persone sono state arrestate con l’accusa di commissione, preparazione e istigazione al terrorismo in relazione all’assalto avvenuto fuori dalla sinagoga della Heaton Park Hebrew Congregation. I nomi npn sono stati resi noti ma si tratta di due uomini sulla trentina e una donna sulla sessantina.

Il primo ministro britannico Keir Starmer, rientrato in anticipo dal vertice di Copenaghen per gestire l’emergenza nazionale, ha definito l’attacco “scioccante” e descritto l’aggressore come “un vile individuo che ha attaccato gli ebrei perché ebrei”. Ha poi affermato che la Gran Bretagna è stata colpita da un “odio che sta nuovamente aumentando”. Parlando da Downing Street, Starmer ha detto: “A ogni ebreo di questo Paese, voglio dire anche questo: so quanta paura provate in questo momento”.
L’attacco ha allarmato Manchester, una delle aree metropolitane più grandi dell’Inghilterra, che ospita la più grande comunità ebraica del paese dopo Londra, circa 30 mila persone.
Nel maggio 2017 Manchester è stata colpita da uno dei più gravi attentati terroristici avvenuti nel Regno Unito: un militante dello Stato Islamico ha fatto esplodere una bomba all’uscita di un concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, causando la morte di ventidue persone e il ferimento di centinaia di spettatori. L’attentatore suicida, Salman Abedi, 22 anni, aveva pianificato l’attacco insieme al fratello minore, Hashem Abedi, oggi condannato all’ergastolo.
Ephraim Mirvis, rabbino capo delle Congregazioni Ebraiche Unite del Commonwealth, ha dichiarato in
un post sui social media: “Questo è il giorno che speravamo di non vedere mai, ma che in fondo sapevamo sarebbe arrivato”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’attacco “barbaro” e ha affermato che la sua nazione “esprime dolore per la comunità ebraica nel Regno Unito”.