Il ministro dell’ultradestra israeliana Itamar: “Netanyahu sbaglia a espellerli”. A Fiumicino tornati Marco Croatti (M5S), l’eurodeputata Annalisa Corrado, Arturo Scotto (Pd) e Benedetta Scuderi (Alleanza Verdi e Sinistra)
“Penso che debbano essere tenuti qui per alcuni mesi in una prigione israeliana, in modo che si abituino all’odore dell’ala terroristica”: lo afferma il ministro dell’ultradestra israeliana Itamar Ben Gvir riguardo agli attivisti della Flotilla in attesa di espulsione. Ben Gvir, in un video-messaggio postato su X, ha detto che il primo ministro Benjamin Netanyahu sta commettendo un “errore” ad espellerli, “perché questo li spingerà a tornare ancora e ancora e ancora”.
Intanto sono arrivati, all’aeroporto di Fiumicino, i quattro parlamentari italiani, liberati dalle autorità di Israele, che facevano parte della Global Sumud Flotilla, la missione che si proponeva di portare aiuti umanitari a Gaza forzando il blocco imposto da Israele. Si tratta del senatore Marco Croatti (Movimento 5 Stelle), dell’eurodeputata Annalisa Corrado e del deputato Arturo Scotto (Partito democratico) e dell’altra europarlamentare Benedetta Scuderi (Alleanza Verdi e Sinistra).

I quattro parlamentari erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza a bordo di una delle imbarcazioni della Flotilla. Il ministro Tajani aveva avuto più contatti con il ministro israeliano Sa’ar e aveva chiesto la liberazione immediata dei quattro parlamentari che già sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv e a breve prenderanno un volo di linea assistiti dal personale dell’ambasciata.
Il videocommento – Se tutto finisce in Flotilla di A. BARBANO
Della Flotilla faceva parte anche Paolo Romano, consigliere del Partito democratico in Lombardia, del quale per ora non ci sono notizie. Gli altri membri italiani della missione, come tutte le persone fermate da Israele, potranno accettare l’espulsione volontaria, firmando una dichiarazione in cui riconoscono d’essere entrati illegalmente in Israele; in alternativa potranno rifiutarla per poi essere giudicati da un Tribunale speciale del Ministero dell’Interno di Tel Aviv, anziché da uno ordinario, e questo potrebbe allungare i tempi della loro liberazione.
In tutto sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla arrestati in acque internazionali dalle forze dell’esercito israeliano mentre erano diretti in missione umanitaria a Gaza. Sono stati trasferiti dalle autorità israeliane nel carcere di Saharonim, nel deserto di Neghev, in attesa del completamento delle procedure per il trasferimento nei rispettivi Paesi. Lo ha confermato Loubna Yuma, legale di Adalah, il team giuridico della Flotilla, all’agenzia Efe.
Diversi attivisti, “tra cui il nostro vicepresidente Alexis Deswaef, si sono rifiutati di firmare documenti che riconoscevano falsamente un ‘ingresso illegale’ in territorio israeliano e hanno iniziato uno sciopero della fame. È prevista un’udienza presso la prigione”, lo fa sapere l’International Federation for Human Rights, di cui fa parte Adalah, il team giuridico della Flotilla.








