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Flotilla, bombe ad acqua e arresti. Attivisti: due navi verso Gaza. Migliaia in piazza

Bloccata la flotta. Proteste a Roma, Napoli, Genova, Torino ma anche Istanbul e Berlino. Tajani, 22 italiani fermati da Israele, stanno bene


Un video mostra alcune imbarcazioni prese di mira da cannoni ad acqua. Altri, attivisti a mani alzate, disarmati. Le forze navali israeliane hanno “intercettato e abbordato illegalmente” le loro imbarcazioni in acque internazionali, accaduto che gli attivisti definiscono “un attacco illegale contro operatori umanitari disarmati”.

Nelle navi non trasportano armi ma cibo, acqua, non polvere da sparo, farina, miele. Un altro video pubblicato dagli organizzatori della flottiglia mostra Thiago Ávila, attivista brasiliano del comitato direttivo del gruppo, mentre risponde da una delle imbarcazioni a un udibile ordine di tornare indietro, dicendo che il gruppo è in missione umanitaria e trasporta solo forniture mediche e filtri per l’acqua. Le uniche armi degli attivisti sono i social. La diretta del loro viaggio in streaming contro le distorsioni, oltre le ritorsioni, è stata seguita e lo è ancora da migliaia di persone. Non utenti, persone.

Nella notte gli israeliani hanno preso per prima la nave Alma, alla guida delle altre. A bordo ci sono Greta ThunbergAda Colau, l’italiano Tony La Piccirilla. I militari sono saliti a bordo armati, non hanno sparato, non ce n’era bisogno. Poi le altre. “La nave Florida è stata deliberatamente speronata in mare”, ha riferito ieri sera a tarda ora la Global Sumud Flotilla su Telegram. Le barche “Yulara, Meteque e altre sono state prese di mira con idranti. Questi attacchi illegali contro navi umanitarie disarmate costituiscono un crimine di guerra. Tutti i passeggeri a bordo sono illesi”, hanno aggiunto gli attivisti.

LEGGI La cronaca degli abbordaggi notturni

Secondo la Marina israeliana circa 40 delle 47 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono state abbordate, gli attivisti sostengono che due navi sono ancora in viaggio verso gaza.

Tajani: 22 italiani fermati da Israele, stanno bene

“Al momento sarebbero 22 gli italiani fermati. Continuiamo a monitorare la situazione. Su mie istruzioni, il Consolato a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme assisteranno tutti gli italiani, sia al porto sia nelle procedure di rimpatrio. Già da questa notte i due Consolati sono in contatto con i legali dei cittadini italiani imbarcati. Secondo le informazioni disponibili, raccolte attraverso l’Unità di Crisi, che sta seguendo passo dopo passo la situazione, tutti i nostri connazionali sono in buone condizioni”, afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera. Già da venerdì potrebbero avvenire prime partenze, soprattutto per chi accetterà di lasciare volontariamente Israele. Per chi rifiuterà l’espulsione immediata, sarà necessario attendere il provvedimento di respingimento dell’Autorità giudiziaria israeliana, che potrebbe richiedere 48-72 ore”.

Il video di Israele: “Greta e i suoi amici stanno bene”

Il Ministero degli Esteri israeliano sempre mercoledì sera ha fatto sapere che “diverse” imbarcazioni erano state “fermate in sicurezza” e che i passeggeri venivano trasferiti in un porto israeliano. Poi ha pubblicato un video che mostra l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg interagire tranquillamente con una persona che indossava equipaggiamento militare. “Greta and her friends are safe and healthy”. Non proprio così a leggere i commenti, migliaia. che scorrono ancora oggi sotto al video.

l'arresto di greta

L’incontro con le forze israeliane era previsto dagli attivisti. I video li mostravano mentre si addestravano a reagire in modo non violento a potenziali scontri con i commando israeliani. La notte al freddo, insonne, un viaggio per combattere fame d’altri e una paura comune. Ma l’ufficio dell’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, ha liquidato lo sforzo delle Flotilla mercoledì, ieri, sera come una “trovata” di pubbliche relazioni, così come la premier italiana Giorgia Meloni, un “atto irresponsabile” in un momento come questo in cui si tratta una pace che resta ancora senza risposta, senza il sussurro che ne contenga una almeno. Forse, ha aggiunto Meloni, gli attivisti non vogliono gli interessi dei palestinesi. E comunque, come predetto da Danon, tanto stati prontamente deportati.

Migliaia in piazza in segno di protesta

Dopo l’abbordaggio da parte di Israele delle imbarcazioni della missione umanitaria diretta a Gaza, in diverse città italiane sono scoppiate manifestazioni di solidarietà alla Flotilla.

A Napoli, circa 300 giovani della rete Pro Pal e del Collettivo autorganizzato universitario hanno occupato per oltre mezz’ora i binari della stazione Centrale, paralizzando il traffico ferroviario in entrata e in uscita. Terminata l’occupazione, i manifestanti hanno sfilato in corteo lungo corso Umberto fino alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’università Federico II a Porta di Massa, seguiti dalla polizia. I treni hanno ripreso a circolare, ma con forti ritardi accumulati.

A Roma in piazza dei Cinquecento, vicino alla stazione Termini, si sono radunati attivisti e studenti, mentre un altro corteo ha attraversato le strade di San Lorenzo per poi raggiungere la zona della stazione. Le forze dell’ordine hanno cinturato l’area, contingentando gli accessi e consentendoli solo ai viaggiatori muniti di biglietto. Alcuni manifestanti hanno bloccato il traffico nelle vie adiacenti, scandendo slogan: “Bloccheremo tutto per la Flotilla e per la Palestina”. Su uno dei pennoni di piazza della Repubblica, è stata issata la bandiera palestinese.

Tensione anche a Torino, dove l’ingresso centrale della stazione di Porta Nuova e i varchi della metropolitana sono stati chiusi per prevenire occupazioni. In città gli attivisti si sono radunati in piazza Palazzo di Città, davanti al Comune, con l’adesione dei collettivi studenteschi già in presidio a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche.

A Genova gli studenti hanno convocato un concentramento serale al varco Albertazzi, mentre cortei e sit-in si preparano anche a Milano, Bologna, La Spezia, Livorno, Lodi, Palermo, Siena, Firenze, Pisa, Padova, Trieste e Forlì. Cgil e Usb hanno intanto annunciato uno sciopero generale per il 3 ottobre, a sostegno della causa palestinese.

Ecco le immagini della notte da Istanbul e Berlino.

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