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Benevento, uccide la moglie e poi colpisce i figli: uno morto, una grave


Ha ucciso la moglie con un corpo contundente, poi è scappato con i figli per poi colpire con violenza anche loro: il ragazzo di 15 anni è morto, la ragazza di 16 è grave. Un femminicidio dai contorni tragici a Paupisi, in provincia di Benevento: una donna di 49 anni, Elisa Polcino, è stata ammazzata a colpi di pietra mentre si trovava a letto. A commettere l’omicidio è stato il marito, Salvatore Ocone, fermato in serata a Ferrazzano, in provincia di Campobasso. In un primo tempo, si era sparsa la voce che i due ragazzi che erano con lui fossero entrambi vivi. L’elicottero dei carabinieri ha individuato l’auto dell’assassino.

La scoperta del corpo di Elisa Polcino è stata fatta dalla suocera, che vive nello stesso stabile della coppia. Insospettita da alcuni rumori, è entrata nella stanza e dopo aver trovato la nuora ormai senza vita ha chiesto aiuto a un vicino, il quale ha allertato le forze dell’ordine.

La coppia aveva tre figli: un ragazzo maggiorenne che vive e lavora fuori paese e due minorenni, di 15 e 16anni. Proprio dei due più giovani non c’erano notizie: non sono entrati a scuola. Sono stati trovati insieme al padre.

Tutta la comunità locale si è mobilitata alla ricerca dei due ragazzi. Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, ha partecipato personalmente alle ricerche. “La nostra comunità è sconvolta – dice – il nostro è un paese tranquillo, qui non è mai successo nulla del genere. Ho partecipato ad una festa, c’erano anche loro due ed erano tranquilli. Non c’era nulla che lasciasse presagire quanto avvenuto. Lei era una donna energica, forte, determinata; lui invece era molto più mite, psicologicamente fragile. Aveva avuto in passato momenti di depressione che sembravano risolti. La situazione familiare sembrava tranquilla”.

Il terribile precedente che rimanda al Circeo

Esattamente cinquant’anni dopo il delitto del Circeo, una incredibile circostanza. Ferrazzano è noto per i tragici fatti del 28 aprile 2005, quando Angelo Izzo, condannato all’ergastolo per il massacro di 30 anni prima, tornò a uccidere. Nell’aprile di 20 anni fa nel paese in provincia di Campobasso il ‘mostro del Circeo’, all’epoca in semilibertà, uccise Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato (poi pentito) della Sacra corona unita, che Izzo aveva conosciuto in carcere. Linciano gli aveva consegnato dei soldi per l’apertura di un ristorante a Frasso Telesino, in provincia di  Benevento, ma quei soldi non erano stati mai investiti. Il delitto fu rivelato il 30 aprile da Guido Palladino e Luca Palaia, inizialmente arrestati per traffico illecito di armi, che avevano partecipato all’occultamento dei cadaveri. Izzo fu nuovamente condannato all’ergastolo.

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