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Alaska, caccia Usa in volo per identificare 4 aerei russi. Trump: “Putin, fermati”

Caccia americani si sono alzati in volo per identificare e intercettare quattro aerei da guerra russi che volavano vicino all’Alaska. Lo rende noto una dichiarazione del North American Aerospace Defense Command (Norad), precisando che due bombardieri strategici Tu-95 e due caccia Su-35 stavano volando nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) dell’Alaska, uno spazio aereo internazionale che confina con lo spazio sovrano di Usa e Canada.

Il Norad ha inviato messaggi di allerta, facendo al contempo alzare in volo quattro F16, insieme a 4 aerei tanker Kc-135. Nella nota, la difesa Usa ricorda che l’attività militare russa nell’Adiz è comune e non viene considerata una minaccia. Ma l’incidente avviene dopo una serie di incursioni e violazioni da parte di aerei russi, considerate un modo per testare la capacità di risposta degli Usa e gli alleati Nato.

Il mese scorso si era verificato un incidente molto simile, con aerei russi che erano entrati nell’Adiz dell’Alaska e il Norad: anche in quell’occasione aveva fatto alzare in volo i caccia che aveva intercettato un aereo di ricognizione russo. Ancora nel settembre 2024, il Norad aveva pubblicato il video di un caccia russo che volava “ad una distanza di appena pochi piedi” da un aereo Usa a largo delle coste dell’Alaska, un’azione che fonti americane definirono “non sicura, non professionale e un pericolo per tutti”.

La zona di identificazione di difesa aerea è “una parte definita di spazio aereo internazionale che richiede una pronta identificazione di tutti i velivoli nell’interesse della sicurezza nazionale”, ricorda infine il Norad.

Un altro episodio di tensione sui cieli della Danimarca: caccia ungheresi hanno identificati cinque aerei russi.

Dallo Studio Ovale ha parlato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ricevendo l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan: “Sono molto deluso da Putin. Ha combattuto a lungo e duramente, perdendo un milione di soldati, e senza praticamente guadagnare terreno nonostante i pesanti bombardamenti. Non chiamerei mai nessuno una ‘tigre di carta’ – ha spiegato – ma la Russia ha speso milioni di milioni di dollari in bombe, missili munizioni e vite, le loro vite. Senza guadagnare virtualmente alcun terreno. Direi che è ora di fermarsi”.

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