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Ilaria Salis per ora salva, respinta in commissione Ue la revoca dell’immunità


La Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha respinto la richiesta di revoca dell’immunità all’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, avanzata dalle autorità ungheresi. La decisione è arrivata con un margine minimo: 13 voti contrari e 12 favorevoli. Secondo quanto trapela da fonti parlamentari, a risultare decisivi sarebbero stati due eurodeputati appartenenti al Partito Popolare Europeo. Non sarà però possibile conoscere nel dettaglio i tabulati, dal momento che il voto si è svolto a scrutinio segreto su richiesta del gruppo dei Socialisti e Democratici. Ora la parola definitiva passerà alla Plenaria dell’Eurocamera, che si esprimerà ai primi di ottobre.

Il relatore della richiesta di revoca, il popolare spagnolo Adrián Vázquez Lázara, ha espresso forte preoccupazione: «Questo voto rappresenta un pericoloso e brutto precedente: sul caso Salis si sta giocando una partita politica, ma andando contro le regole che prevedono che l’immunità copra i reati presuntamente compiuti durante il mandato, non prima». Secondo l’eurodeputato, non è escluso che l’Ungheria presenti ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea per contestare la decisione.

Dall’Italia sono arrivati i primi commenti. Roberto Salis, padre dell’eurodeputata, si è detto sollevato: «Siamo un pochino più sereni, ma molto felici. Il voto ufficiale sarà a ottobre e attendiamo con fiducia. Per fortuna finora le indicazioni della Commissione non sono mai state smentite dalla Plenaria, quindi speriamo».

Soddisfazione è stata espressa anche da Brando Benifei, capodelegazione del Pd a Bruxelles: «Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orbán. Il Parlamento europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini».

Di segno opposto il commento di Matteo Salvini, che sui social ha attaccato duramente la decisione: «Chi sbaglia, non paga», ha scritto il leader della Lega, allegando un’immagine dell’eurodeputata con la scritta «Vergogna, vergogna, vergogna. Poltrona salva, dignità persa».

La vicenda resta dunque aperta e il voto di ottobre sarà decisivo per stabilire definitivamente la sorte giudiziaria e politica di Ilaria Salis, il cui caso continua a dividere l’opinione pubblica e a mettere in tensione i rapporti tra Bruxelles e Budapest.

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