“Vogliamo dimostrare che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente. Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l’odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine”. Così la premier Giorgia Meloni dalla festa nazionale dell’Udc a Roma. Charlie Kirk “faceva paura perché quando non hai argomenti temi chi ne ha. Io l’ho visto accadere molte volte. A chi non ha argomenti rimane solamente l’arma della criminalizzazione, l’arma dell’ingiuria, l’arma dell’impresentabilità dell’avversario, l’arma della violenza che inizia sempre come violenza verbale ma qualche volta diventa anche violenza fisica. Lo dico anche perché in questi giorni ho letto molti commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk e ne ho letti altri spaventosi”.
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“Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro – aggiunge – perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”.
L’attacco a Odifreddi
La premier ha fatto riferimento in particolare a un commento dello scienziato Piergiorgio Odifreddi: “Questo intellettuale della sinistra ha detto che sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non e’ la stessa cosa…” “Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente dire – domanda Meloni – che ci sono persone a cui e’ legittimo sparare in base alle loro idee o a cui e’ meno grave sparare sempre perche’ non condividiamo le loro idee?”.
Il Pd replica: “È la destra Usa che vuole le armi”
Da sinistra replicano in una nota i capigruppo del Pd al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga e il capo delegazione Pd a Bruxelles Nicola Zingaretti. “Osserviamo, abbastanza sgomenti, il tentativo della destra, e oggi anche di Giorgia Meloni, di incendiare il clima politico con accuse insensate e pericolose all’opposizione. Come Pd, a partire dalla segretaria Elly Schlein, abbiamo espresso sempre parole di dura condanna per ogni tipo di violenza politica”. “Chiediamo conto noi alla destra, soprattutto in Usa, di mettere al bando le armi che, in mano a estremisti, pazzi e delinquenti uccidono donne, uomini e spesso nelle scuole ragazzi e ragazzi. Meloni oggi straparla. Accusarci di chissa’ quali nefandezze serve solo alla destra per coprire il nulla cosmico dell’azione di questo governo. Siamo alla vigilia della quarta manovra di questa legislatura e il Paese e’ fermo, sotto la minaccia dei dazi dell’amico Trump, con le aziende che invocano misure urgenti, con il rischio della perdita di posti di lavoro, con la sanita’ pubblica senza risorse e un anno scolastico che sta cominciando con l’ennesimo carolibri”.
Da Renzi, leader di Italia Viva, un invito alla premier: “”Ieri il ministro dei Rapporti col Parlamento Ciriani, di Fratelli d’Italia, ha paragonato Italia Viva alle Brigate Rosse. Io penso che queste frasi denotino l’assoluta follia di chi ci governa. Sono persone prive di senso di responsabilità. Mi auguro che Giorgia Meloni mandi a casa Ciriani per non perdere la faccia lei”.