Il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato che il governo andrà avanti con un «grande programma di modernizzazione» delle forze armate, all’indomani dell’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco, intercettati e abbattuti da forze polacche e NATO durante un attacco aereo su larga scala contro l’Ucraina.
L’Agenzia polacca per la navigazione aerea ha comunicato giovedì di aver introdotto restrizioni al traffico aereo lungo i confini orientali con Bielorussia e Ucraina, su richiesta dell’esercito. La misura resterà in vigore fino al 9 dicembre. Sono vietati i voli di droni civili e, durante la notte, anche quelli di aviazione leggera e ricreativa. Di giorno, questi ultimi potranno volare solo se dotati di radio e transponder attivi.
Tusk ha definito l’episodio «il momento in cui siamo stati più vicini a un conflitto aperto dalla seconda guerra mondiale», pur precisando che «non ci sono indicazioni che siamo alla vigilia di una guerra».
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L’incursione, avvenuta mercoledì, durante una nuova ondata di attacchi aerei russi contro città e infrastrutture ucraine, ha spinto diversi leader europei a parlare apertamente di provocazione deliberata da parte del Cremlino. È la prima volta che la NATO è chiamata a gestire una violazione del proprio spazio aereo da parte di droni militari, ma né l’Alleanza né la Polonia hanno ancora chiarito quali fossero gli obiettivi dei droni penetrati nel territorio polacco.
Secondo i media locali, Varsavia ha deciso di schierare 40mila soldati al confine con la Bielorussia e la Russia. Secondo Aa.com.tr , questa è la risposta polacca alle esercitazioni militari Zapad congiunte di Russia e Bielorussia, che iniziano in Bielorussia il 12 settembre.
Volodymyr Zelenskyy, presidente ucraino, ha colto l’occasione per sollecitare una reazione più forte da parte degli alleati. Intervenuto a Kyiv accanto al presidente finlandese Alexander Stubb, in visita ufficiale, ha affermato che l’incursione in Polonia potrebbe essere stata pensata per ritardare le forniture di difese aeree a Kyiv in vista dell’inverno.
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Zelenskyy ha anche invitato i Paesi occidentali a ripensare le proprie strategie di difesa aerea, sottolineando come i sistemi basati su missili siano troppo costosi per essere utilizzati in modo efficace contro droni a basso costo. «Dobbiamo essere in grado di difenderci in modo sostenibile. Spendere milioni per abbattere un drone che ne costa poche migliaia non è una soluzione a lungo termine», ha detto.
Mentre l’inverno si avvicina e i raid russi su infrastrutture ucraine tornano a intensificarsi, l’incursione in Polonia rappresenta un ulteriore test per la coesione della NATO e per la capacità dell’Europa di rispondere a minacce ibride e convenzionali sempre più frequenti. La strategia russa sembra puntare a mettere sotto pressione le linee di rifornimento e la volontà politica degli alleati dell’Ucraina, in un contesto di crescente instabilità regionale.